Trieste, 08 ago - La riforma del Comparto unico del Pubblico impiego in Friuli Venezia Giulia, avviata dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore Paolo Panontin, prevede l'adozione di un disegno di legge organico sul personale che da una parte mantiene una forte armonizzazione ai principi generali individuati nella normativa nazionale, in linea anche con la recente riforma 'Madia' della Pubblica amministrazione, e dall'altra propone una definizione del tutto autonoma di alcuni aspetti specifici del sistema integrato di comparto che caratterizza la nostra Regione rispetto allo scenario nazionale.
Gli elementi salienti della riforma toccano sostanzialmente tre aree: riforma della dirigenza, accentramento delle funzioni in materia di gestione del personale, ridefinizione degli incarichi di posizione organizzativa/individuazione dell'area quadri.
A questi punti fanno da corollario altri, egualmente indispensabili, quali la formazione di comparto, la contrattazione di comparto e la valutazione.
Si prevede, in sintesi, che l'accesso al pubblico impiego avvenga attraverso concorsi e mobilità di comparto, ossia unici a livello regionale; che sia istituito un albo unico della dirigenza regionale e locale che ricomprenda anche i segretari comunali; che vengano individuati criteri uniformi di gestione delle relazioni sindacali, oltre che un percorso formativo coordinato e mirato in capo alla Regione, criteri generali per garantire una contrattazione decentrata e un sistema di valutazione omogeneo su tutto il territorio regionale. Infine viene proposto di rivedere l'istituto delle posizioni organizzative, le cosiddette 'P.O.', in modo tale che lo stesso possa rappresentare uno strumento veramente efficace di lavoro e di supporto, evitando alcune criticità oggi presenti. Come alternativa all'istituto delle P.O. viene proposta l'istituzione di un'"Area quadri", con uno strumento contrattuale dedicato, caratterizzata da elevata professionalità e compiti di supporto alla gestione e alla programmazione.
ARC/Com/PF
