La Giunta Regionale


03.06.2015 18:02

LAVORO: PANARITI, IN FRIULI VENEZIA GIULIA LA DISOCCUPAZIONE E' IN AUMENTO TRA LE DONNE

Trieste, 3 giu - Le stime sull'occupazione rilasciate in data odierna da Istat per il primo trimestre 2015 indicano, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, che persiste una dinamica contrattiva (-1 pc su base tendenziale) dell'occupazione, a valere interamente per le donne, mentre in lieve ripresa è il livello dello stock maschile.

Pesante la contrazione nell'industria, con -8.500 occupati nell'industria in senso stretto e quasi altrettanti nelle costruzioni. La flessione occupazionale complessiva, superiore alle 3mila unità è attenuata dall'incremento dell'occupazione in agricoltura (+1,8mila) e nei servizi (+11,5mila). Il calo dell'occupazione colpisce per lo più il lavoro dipendente (-2,5mila). Flette il tasso di occupazione di un decimo di punto (da 63,2 a 63,1 per cento) con ampie differenze di genere. Quello maschile passa dal 70,6 al 71,3, quello femminile dal 55,8 al 54,8%. Ancora in aumento, e quindi in controtendenza rispetto al dato medio nazionale, l'andamento della disoccupazione (ed il tasso di disoccupazione), in aumento di circa un migliaio.

Come per l'occupazione, il peggioramento riguarda solo la componente femminile, mentre per quella maschile si evidenzia un aumento. Il tasso di disoccupazione passa dall'8,5% del primo trimestre 2014 all'8,8 per cento. L'aumento riguarda le donne, che superano la soglia del 10 per cento, mentre per gli uomini si registra una flessione (da 7,8 a 7,6 pc). In flessione anche le forze di lavoro, che passano da 541 a 539mila, ma stabile rimane il tasso di attività (69,2 per cento), con un rialzo per la componente maschile.

"Il peso della crisi economica - commenta l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti - grava soprattutto sulla componente femminile del mercato del lavoro. Sono oltre 4.000 le occupate in meno, con un tasso di occupazione femminile che denuncia un netto calo (dal 55,8 al 54,8 pc) e un tasso di disoccupazione femminile che si attesta al 10,3 per cento".

"Al fine di porre rimedio a quello che rischia di diventare sempre di più un fenomeno di esclusione dal mercato del lavoro - osserva Panariti - la Regione si impegnerà per rafforzare i programmi finalizzati a potenziare l'occupabilità femminile, nella certezza che la chiusura del gap di genere sul mercato del lavoro può determinare una buona spinta per l'intera economia regionale, rappresentando, il lavoro delle donne, un importante motore dello sviluppo. E' questa, quindi, una delle principali precondizioni necessarie per uscire dalla crisi".

ARC/Com/RED