La Giunta Regionale


09.09.2014 16:47

FRIULANO: INDAGINE NELLE SCUOLE, È NECESSARIO UN IMPIANTO INTEGRATO PLURILINGUE

Udine, 8 set - Nell'esercizio delle competenze assegnate dalla legge regionale di tutela del friulano (29/2007), l'ARLef ha attuato un'indagine rivolta a tutte le scuole della regione, circa gli interventi di insegnamento della lingua friulana, realizzati nell'Anno scolastico 2012-2013.

I risultati dell'indagine, sintetizzati a cura della Commissione per la valutazione dello stato di applicazione dell'insegnamento e dell'uso della lingua friulana nelle istituzioni scolastiche, sono stati presentati in occasione della giornata di formazione che si è svolta a Udine, alla presenza dell'assessore regionale all'Istruzione del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti.

"L'indagine - hanno commentato Rosalba Perini e Nidia Batic, componenti della Commissione - ha riscontrato un importante coinvolgimento delle scuole che hanno fornito risposte circostanziate e mirate. Il rapporto fa emergere la necessità che l'intervento regionale non si limiti al finanziamento ed al monitoraggio circa lo stato di applicazione dell'insegnamento della lingua friulana a scuola, ma, nella promozione dell'autonomia scolastica, preveda misure sistematiche di "accompagnamento e di sostegno" affinché la progettualità curricolare delle realtà scolastiche si orienti in maniera sempre più puntuale, verso un effettivo impianto integrato plurilingue".

In merito allo stato di applicazione dell'insegnamento e dell'uso della lingua friulana nelle istituzioni scolastiche le considerazioni positive espresse dalle scuole riguardano l'uso della lingua veicolare "in quanto agevola il perseguimento degli obiettivi disciplinari e registra un positivo coinvolgimento da parte degli allievi, anche mediante la costruzione di percorsi plurilingui con il conseguente sviluppo di competenze orali e di una visione interculturale".

Le difficoltà evidenziate dalle scuole, invece, si addensano intorno ad alcuni aspetti strutturali del piano applicativo in particolare inerenti i docenti, l'impianto organizzativo e le procedure di comunicazione ed assegnazione delle risorse da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. Le modalità di reclutamento e di integrazione dei docenti esterni rappresentano uno dei nodi di maggiore criticità. Parimenti le modalità di articolazione del quadro orario, la gestione di alunni con diversi livelli di competenza linguistica e l'organizzazione di attività destinate agli allievi non avvalentisi dell'insegnamento di lingua friulana, sono considerate come elementi di oggettiva difficoltà progettuale.

I ritardi nella comunicazione e nell'assegnazione delle risorse disponibili da parte della Regione sono evidenziati come elementi di criticità ai quali si potrebbe ovviare tenendo presente le scansioni dell'anno scolastico. Quanto alla ricaduta sulle competenze degli allievi, le scuole registrano un elemento di significativa positività riguardo all'uso veicolare della lingua friulana e a modalità di valorizzazione di un approccio CLIL (Content and Language Integrated Learning) per l'insegnamento di alcuni ambiti disciplinari. Le scuole rivelano diffusamente la consapevolezza riguardo alla centralità del coinvolgimento attivo e partecipe delle famiglie anche riguardo alla lingua friulana.

Non sono mancati riferimenti alla lacunosa informazione data alle famiglie circa lo specifico intervento, con la presenza di alcuni pregiudizi e resistenze ancora diffuse riguardo all'insegnamento del friulano. In considerazione della valida "tenuta" della richiesta delle famiglie di avvalersi dell'insegnamento (il 70 per cento), è stato richiesto un rafforzamento della campagna informativa destinata a dirigenti scolastici, docenti, famiglie e comunità anche con lo scopo di fugare dubbi e resistenze.

ARC/EP

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