La Giunta Regionale


18.06.2014 19:34

ISTRUZIONE: PROTOCOLLO PER L'INDIVIDUAZIONE PRECOCE DI BAMBINI CON DSA

Trieste, 18 giu - L'attività di identificazione precoce dei casi sospetti di DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) è l'oggetto del Protocollo di intesa sottoscritto oggi tra gli assessori regionali al Lavoro, Formazione e Istruzione Loredana Panariti ed alla Salute ed Integrazione socio-sanitaria Maria Sandra Telesca, ed il direttore dell'USR-Ufficio Scolastico Regionale Daniela Beltrame.

Il documento che, come ha ricordato Beltrame, era molto atteso dai Centri Territoriali di Supporto (CTS), consente l'avvio di un lavoro sinergico e permette, ha osservato Panariti, di affrontare un problema che può essere risolto e non diventare nel tempo un elemento di discriminazione. La Legge 170/2010 attribuisce alla scuola il compito di svolgere attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA, distinguendoli dai casi di difficoltà di apprendimento di origine didattica o ambientale.

Stipulato anche in seguito al Decreto ministeriale emesso in proposito il 17 aprile 2013, "il Protocollo si inserisce in un percorso che prevede - ha osservato Panariti - tutta una serie di attività con obiettivi importanti, a partire dalla costituzione di un Tavolo istituzionale per l'individuazione di dispositivi di comunicazione, raccordo ed integrazione".

"Altri obiettivi - ha continuato Panariti - sono il coordinamento dei soggetti istituzionali, l'ottimizzazione delle risorse disponibili, l'individuazione delle buone prassi già in atto sul territorio, lo sviluppo dell'attività di rete e la definizione di strategie di sistema per percorsi clinici omogenei in tutta la regione".

Anche per Telesca il documento è un risultato importante, "perché vede la collaborazione tra i due assessorati e l'USR e perché permette la definizione di regole che consentano di superare la disomogeneità di trattamento con cui si affronta, nelle diverse aree del Friuli Venezia Giulia e nelle scuole, un fenomeno che va stimato nella giusta misura per evitare che si arrivi ad identificare come affetti da DSA bambini che in realtà non lo sono".

A tale scopo l'iter previsto dal Protocollo prevede l'individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura, scrittura o calcolo (dislessia, disgrafia, discalculia), l'attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà e la segnalazione dei soggetti resistenti all'intervento didattico.

Il documento siglato oggi regolamenta quindi le fasi del percorso di identificazione e diagnosi di DSA deputate alla scuola (identificazione degli alunni con difficoltà di apprendimento, avvio di strategie didattiche mirate al recupero di tali difficoltà e segnalazione solo degli alunni nei quali il potenziamento didattico si sia rivelato inefficace con stesura di una comunicazione scritta) ed ai servizi sanitari preposti alla diagnosi e relativa certificazione.

A tale proposito, l'assessore Telesca ha confermato che, tra i tanti soggetti coinvolti, la formulazione della diagnosi competerà ai servizi pubblici (e quindi alle neuropsichiatrie infantili) ed a quelli accreditati convenzionati con il SSR-Servizio Sanitario Regionale nella disciplina specifica.

A sua volta Beltrame, sottolineando l'importanza del ruolo svolto dalla scuola a favore della diagnosi precoce dei casi di DSA, ha osservato che il Protocollo consentirà di "mettere a sistema prassi che già esistevano ma è giusto vengano condivise a livello regionale" ed ha sottolineato l'importanza della formazione a cui gli stessi insegnanti sono molto interessati, perché sono loro a seguire l'iter di monitoraggio attraverso la stretta collaborazione con i servizi sanitari.

ARC/LVZ