La Giunta Regionale


07.04.2014 16:28

LAVORO: LA REGIONE SOSTIENE LA POLITICA DI CONCILIAZIONE PIÙ EUROPEA

Udine, 7 apr - Oltre a sostenere l'imprenditorialità giovanile e quella femminile e altre iniziative per il rilancio dell'economia, nel nostro Paese, fanalino di coda in Europa per la disparità lavorativa tra i generi, è necessario un cambiamento culturale e una politica di conciliazione tra il lavoro e la famiglia di tipo più europeo. È quanto ha evidenziato l'assessore regionale a Lavoro e Pari Opportunità Loredana Panariti al seminario formativo "I nuovi percorsi del mercato del lavoro nella prospettiva della ripresa", che si è tenuto oggi nella sede della Provincia di Udine. All'incontro, promosso dalla consigliera regionale di Parità e al quale hanno partecipato professionisti, consulenti, rappresentanti di categoria, sindacali e degli Enti locali, sono state analizzate le recenti novità normative in materia di diritto e mercato del lavoro e sono stati valutati gli effetti delle stesse alla luce dei primi segnali di ripresa dell'economia. Nella sua analisi introduttiva, la consigliera regionale di Parità Raffaella Palmisciano ha ricordato che i giovani e le donne pagano per il perdurare della crisi il prezzo più alto.
Sottolineando come la flessibilità lavorativa produca molto spesso proposte di stipendi più bassi e meno crescita professionale per le donne, l'assessore regionale Panariti ha richiamato l'attenzione sulle disparità esistenti nel campo lavorativo tra i generi. La politica di conciliazione lavoro-famiglia di respiro europeo, per l'attuazione della quale, come ha ricordato l'assessore regionale, ci sarà spazio nell'ambito della Programmazione comunitaria 2014-2020, dovrebbe spingere le ragazze a crescere professionalmente senza dover per questo rinunciare alla famiglia. Nel corso dei lavori sono emerse le caratteristiche del mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia: la precarizzazione riguarda principalmente i giovani; la crisi ha colpito di più gli uomini che le donne (mentre i primi lavorano nell'industria, le seconde nei servizi). Nonostante il gender gap (differenti stipendi e non occupazione di posizioni apicali), l'aumento dell'occupazione femminile rappresenta a livello regionale un dato strutturale di lungo periodo: nel 1993 era del 40 per cento, oggi è del 60 per cento.
Carlos Corvino (Osservatorio del Mercato del Lavoro Regione FVG), Claudio Palmisciano (Fondazione "Massimo D'Antona"), Michelino De Carlo (INPS) e Felice Carta (Regione FVG), nell'incontro si sono soffermati sulle misure da intraprendere per contrastare la disoccupazione e migliorare la conciliazione lavoro-famiglia: potenziare i servizi per l'impiego e i tirocini formativi, incentivare l'imprenditorialità e le assunzioni, la formazione continuativa e permanente e i part-time di qualità. È stata richiesta anche una profonda modifica, da strumento emergenziale a quello di tipo attivo, del sistema degli ammortizzatori sociali: così come in altri Paesi europei anche in Italia, dove le risorse vanno in gran misura per il sostegno passivo, è necessario proporre ai disoccupati momenti di formazione e riqualificazione professionale personalizzati e tenerli agganciati al mondo del lavoro in prospettiva del reimpiego. ARC/MCH