Trieste, 05 feb - "Per chi si occupa di lavoro, quello del
reddito minimo è un tema ineludibile, perché rappresenta
indubbiamente una misura decisiva per l'uguaglianza e un fattore
anticiclico rispetto alla crisi".
Ad affermarlo è l'assessore regionale al Lavoro, Loredana
Panariti, che interviene prendendo spunto dalla decisione del
gruppo consiliare del Movimento 5 stelle di avviare una
consultazione on-line sull'argomento.
"Oltre al suo aspetto di sostegno, autonomia e garanzia di stili
di vita adeguati - sostiene l'assessore - il reddito minimo può
anche essere un importante stimolo economico che non è rivolto
solo al sostegno del cittadino, ma pure dell'impresa e del
sistema economico nel suo complesso. Si tratta di un aspetto, che
sfugge completamente al Movimento 5 stelle, su cui ci si è
soffermati poco e che invece è fondamentale".
"Quando parlo di stimolo economico - spiega Panariti - non
intendo fare riferimento solo agli incentivi che i consumi così
innescati possono avviare, ma soprattutto alla flessibilità del
sistema da un lato e alla stabilità della forza lavoro
disponibile dall'altro. I processi di riconversione industriale,
gli spostamenti, le interruzioni di lavoro, la sostituzione di
forza lavoro con altra dotata di maggiore competenza sono
processi complessi, vischiosi, costosi e che generano profondo
malessere".
"Avviare un istituto come il reddito minimo - aggiunge
l'assessore al Lavoro - renda meno faticosi e dolorosi tali
processi, diminuendo la sofferenza sociale, minimizza le
resistenze e i costi e pure contrasta i meccanismi di sbandamento
e impoverimento della forza lavoro che tali processi causano.
Inoltre fa sì che la mobilitazione della forza lavoro, qualora
necessaria, risulti meno costosa, più rapida e più semplice. La
forza lavoro, infatti, per quantità e qualità, è un manufatto
frutto di impegno e investimenti e non è il naturale risultato
della somma delle persone viventi: per questo motivo il reddito
minimo può diventare un forte incentivo alla crescita".
"Dall'altro canto però - osserva ancora Panariti - come mi pare
correttamente temano le organizzazioni sindacali, esso può essere
un pericoloso elemento di non funzionalità. Infatti, facilitando
i processi di riconversione può essere utilizzato per sostituire
buon lavoro con cattivo lavoro diventando un ulteriore elemento
di rafforzamento di visioni che ritengono che la risposta alla
crisi possa risiedere in politiche mirante al ribasso".
"Non è sufficiente - prosegue l'assessore Panariti - una
consultazione on-line e trovare le risposte a 8 o 10 domande. Il
reddito minimo passa certamente per l'erogazione di un beneficio
monetario ma anche attraverso un reddito indiretto, cioè beni e
servizi, come fanno tutti i Paesi d'Europa, per garantire una
dignità di vita e una possibilità di futuro".
"Siamo in attesa - osserva l'assessore - di una riorganizzazione,
a livello nazionale, degli ammortizzatori sociali e non ci sono,
in questo momento, nel bilancio regionale le risorse necessarie
per partire con una misura complessiva".
"Tuttavia - conclude- il 'welfare to work', i lavori di pubblica
utilità, la garanzia giovani, il contratto di ricollocazione ci
permetteranno di sperimentare percorsi nuovi per rispondere
immediatamente alle esigenze di coloro i quali sono in difficoltà
e di mettere a sistema tutte quelle azioni, anche di protezione
sociale, che fino a questo momento sono state slegate e gestite
senza che vi fosse una prospettiva generale e condivisa e che, a
mio giudizio, andavano proprio nella direzione di danneggiare il
lavoro e indebolire il sistema economico".
ARC/Com/PF