La Giunta Regionale


15.10.2013 

LAVORO: PANARITI, LA DIREZIONE REGIONALE DEVE RIMANERE IN FVG

Trieste, 15 ott - "La Direzione regionale del Lavoro, per le specifiche attività svolte, deve rimanere a Trieste". Lo sottolinea l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti in merito alla riorganizzazione prevista dal Ministero, che comporterebbe la soppressione della sede di Trieste. Le ragioni sono prima di tutto pratiche. Il trasferimento delle funzioni ad un coordinamento interregionale "rischia seriamente di creare notevoli disagi ai cittadini, costretti ad 'emigrare' a Venezia per ottenere i servizi oggi erogati a Trieste", evidenzia l'assessore, pensando alla gestione di centinaia di ricorsi amministrativi, agli esami di abilitazione a consulente del lavoro, agli ispettori che operano su tematiche delicate quali la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e la lotta al lavoro nero. "Quale conoscenza delle nostre realtà produttive e del nostro territorio può avere una struttura non articolata a livello regionale? Quali rapporti essa potrà avere con gli Enti locali?", si chiede l'assessore Panariti, ponendo all'attenzione anche il fatto che "la Specialità della nostra Regione e la sua vicinanza con altri Stati richiedono anche un approfondito rapporto di scambi e consulenza giuridica con la Regione stessa, le associazioni professorali e datoriali, le organizzazioni sindacali, le imprese e i lavoratori, da sempre garantito dagli uffici di Trieste della Direzione". In sostanza, per l'assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, anche a nome della presidente Debora Serracchiani, "l'ipotesi di riorganizzazione non sta in piedi". E non solo "in quanto appare in contrasto con i principi costituzionali e legislativi che prevedono servizi pubblici 'vicini' ai cittadini", ma anche perché "sorgono non pochi dubbi sui reali risparmi ottenibili da questa scelta per la Pubblica Amministrazione, a fronte di un evidente depauperamento professionale e di sistema". Panariti non nasconde un'altra preoccupazione, quella legata alle "problematiche connesse alla ricollocazione del personale, che potrebbero determinare la riduzione dell'occupazione e delle professionalità in Friuli Venezia Giulia. Un rischio da scongiurare, specie nell'attuale crisi economica, che richiede misure di difesa dell'occupazione e delle competenze". Per tutte queste ragioni l'Amministrazione regionale si opporrà fermamente, in tutte le opportune sedi, all'ipotesi di chiusura degli uffici della Direzione del Lavoro in Friuli Venezia Giulia. ARC/PPD