La Giunta Regionale


18.09.2013 

LAVORO: PANARITI, IL RAPPORTO "MERCATO DEL LAVORO IN FVG 2013" EVIDENZIA UNA SITUAZIONE DIFFICILE

Udine, 18 set - Con un ulteriore calo dell'occupazione, che si attesta a 494.000 unità, e l'aumento della disoccupazione ad un totale di 37.000 unità, nel secondo trimestre del 2013 il mondo del lavoro in Friuli Venezia Giulia non presenta variazioni di segno positivo e nei particolari rivela sfaccettature incisive, evidenziando che la diminuzione dell'occupazione (il 2,8 per cento su base tendenziale, per un totale di 14.200 unità in meno rispetto allo stesso trimestre del 2012) è percentualmente più corposo nel rapporto con l'intero Nord Est e con la media nazionale. A livello di comparto economico, è notevole la contrazione dell'occupazione nel settore industriale, il cui stock scende sotto la soglia delle 160.000 unità (erano 172.400 nel 2012), ascrivibile interamente al manifatturiero (-15.200 unità per un totale di 11 punti in meno). La perdita di occupati nell'industria è quindi il primo fattore dell'aumento della disoccupazione maschile anche se l'incremento tendenziale in Friuli Venezia Giulia è comunque inferiore a quello del Nord Est (12,3 per cento) e dell'Italia (13,7 per cento). Con un migliaio di addetti in più le costruzioni segnano invece un lieve aumento degli occupati, che restano sostanzialmente stabili nei servizi (325.000 unità) mentre l'agricoltura ne perde circa un migliaio. Flette pertanto il tasso di occupazione (dal 63,7 per cento di un anno fa all'attuale 62,2 per cento), sia nella componente maschile (da 71,2 a 70,1 per cento) che in quella femminile (da 56,2 a 54,3 per cento). Le persone in cerca di un lavoro restano sotto le 37.000 unità, ma rispetto al secondo trimestre 2012 aumentano di 1.700 unità (+5 per cento), un incremento interamente a carico degli uomini (20.500 con +4.100 su base tendenziale). Il tasso di disoccupazione si attesta così al 6,9 per cento, con un incremento di 0,4 punti rispetto al secondo trimestre 2012 e mentre quello maschile si porta al 6,8 per cento (era il 5,4 per cento un anno fa), quello femminile scende al 7,1 per cento (era il 7,8). Il quadro così delineato si riflette sulle forze lavoro, che diminuiscono in un anno in maniera cospicua (da 543.200 a 530.800), con un decremento percentuale di 2,3 punti, superiore al corrispondente valore per il Nord Est (-1,0) e particolarmente intenso per le donne (-10.000, pari a -4,2 per cento). Questi ed altri dati fanno parte del quadro composto dal Rapporto 2013 sul Mercato del Lavoro in FVG, volume di oltre 700 pagine presentato oggi, nell'affollato Auditorium della Regione a Udine, dall'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti nel corso di un convegno moderato dal direttore centrale Lavoro, Formazione, Istruzione Ruggero Cortellino. "Il tema del lavoro è complesso anche a causa della non linearità di certi processi, ma attraverso questo studio siamo in grado di monitorare la situazione, di conoscere, condividere, costruire, proporre - ha osservato l'assessore - e possiamo trovare forme di coordinamento che vadano oltre a quelle cui siamo abituati".
Osservando come "la situazione che abbiamo di fronte sia molto difficile, anche perché la recessione del 2012 ha in parte annullato i frutti della debole espansione del biennio precedente", l'assessore ha ricordato il calo dell'export, (in totale -9 per cento, con un -5,3 per cento al netto della cantieristica) storicamente sempre molto importante per la nostra economia. Panariti ha quindi osservato come la crisi del manifatturiero stia costando al Friuli Venezia Giulia "la perdita di competenze importanti" ed ha ricordato il Piano regionale giovani, che sarà finanziato con 11 milioni ed attesta l'attenzione dell'Amministrazione regionale per le generazioni che si affacciano al mondo del lavoro in un quadro dove "la globalizzazione ha portato ad un'economia delle differenze che non sono date tanto dal costo del lavoro quanto dal titolo di studio" (una realtà evidenziata dal Rapporto, che peraltro conferma anche una pericolosa tendenza di giovani e famiglie a considerare inutili diplomi e lauree). I temi evidenziati dal Rapporto, secondo l'assessore, giustificano "il timore che la ripresa, se ci sarà, sia una ripresa senza lavoro" ed anche per questo "il lavoro deve restare centrale nelle politiche che verranno avviate a livello regionale, statale e comunitario per la ridistribuzione delle risorse ai fini dell'uscita dalla crisi". Attirando infine l'attenzione sul modo in cui vengono utilizzati i Centri per l'Impiego (CpI) in altri Paesi, l'assessore ha confermato l'intenzione della Regione di avviarne il rilancio in sinergia con le Province "perché devono diventare occasione per ragionare su orientamento e formazione, devono specializzarsi anche attraverso il potenziamento delle professionalità di operatori ed operatrici e devono comunque restare di gestione pubblica". ARC/LVZ
alla presentazione de "Il Mercato del Lavoro in FVG - 2013", rilasciate a Udine il 18 settembre 2013