La Giunta Regionale


11.11.2010 

FINANZIARIA: PRESENTATE LINEE GUIDA 2011 A PARTI SOCIALI

Trieste, 11 nov - La Regione avvia ufficialmente il confronto con le parti sociali sulla legge Finanziaria per il 2011, il cui disegno di legge sarà esaminato domani dalla Giunta per essere poi trasmesso al Consiglio.
Le linee guida del Bilancio sono state illustrate dalla Giunta questa mattina a Trieste ai rappresentanti delle categorie economiche e delle organizzazioni sindacali in una riunione condotta dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani, a nome del presidente Renzo Tondo, con a fianco l'assessore alle Finanze Sandra Savino e i colleghi di Giunta Angela Brandi, Andrea Garlatti, Federica Seganti, Riccardo Riccardi e Claudio Violino.
La Finanziaria del 2011, come ha osservato in apertura Ciriani, sarà ancora una volta condizionata dalle difficoltà del sistema economico regionale, dalla crisi che dura ormai da un paio d'anni, e vincolata dalle esigenze del Governo nazionale di contenimento delle spese e di risanamento della finanza pubblica, a cui anche il Friuli Venezia Giulia è chiamato responsabilmente a contribuire.
Il vicepresidente ha anche voluto spiegare i motivi della convocazione delle parti sociali solo oggi, alla vigilia dell'approvazione in Giunta: i tempi di preparazione della Finanziaria regionale sono stati determinati dai tempi della manovra del Governo.
Da qui all'approvazione definitiva del documento in Consiglio regionale, ha assicurato Ciriani, ci sarà tutto il tempo per le parti sociali, in incontri bilaterali con i singoli assessori, di fornire suggerimenti e proposte. Il primo di questi incontri si è svolto proprio oggi, al termine della riunione plenaria.
Ad illustrare le linee guida del Bilancio regionale è stata l'assessore Sandra Savino. Il documento contabile pareggia a circa 5 miliardi di euro, tra fondi regionali e finanziamenti statali, di cui uno di investimenti (una proporzione virtuosa, se si pensa che la Finanziaria nazionale prevede uscite per 800 miliardi, di cui solo 50 per investimenti).
L'assessore ha ricordato il vincolo di contenimento della spesa stabilito dal Governo per le Regioni, che per il Friuli Venezia Giulia significa diminuire le spese rispetto al 2010 di circa 70 milioni di euro, anche in presenza di un eventuale aumento delle entrate, che andranno destinate alla riduzione del debito.
Le entrate si presentano comunque in linea, ha confermato l'assessore, con quelle della precedente Finanziaria, grazie all'accordo recentemente raggiunto con il Governo che ha permesso di mettere a regime le compartecipazioni sulle pensioni INPS pagate in Friuli Venezia Giulia, ma anche allo sforzo compiuto per recuperare gettito versato erroneamente fuori regione da sostituti d'imposta, una partita che vale tra i 60 e 70 milioni di euro all'anno in più in bilancio.
La Finanziaria punta soprattutto, ha precisato l'assessore Savino, a mettere in sicurezza i conti con un'attenzione particolare alla spesa sociale. I margini di manovra si potranno conoscere più avanti, in marzo, quando la Regione sottoscriverà con il Governo il patto di stabilità.
Per questo si è deciso di anticipare a maggio le variazioni di bilancio, che permetteranno di ''correggere il tiro'' rispetto al documento contabile che la Regione deve approvare entro fine anno. Di fronte alla ''rigidità'' sul fronte della spesa, la Regione sta comunque studiando la possibilità di manovrare sulle entrate, per venire incontro alle esigenze delle imprese.
L'assessore Savino ha fornito alcuni dettagli sull'impianto della Finanziaria. Non subiscono variazioni la Sanità e le Autonomie locali, alle quali sono stati confermati i trasferimenti del 2010, una scelta che permetterà a Comuni e Province di poter predisporre i propri Bilanci avendo la certezza delle risorse. Priorità hanno avuto anche gli ammortizzatori sociali, a cui sono destinati 10 milioni di euro, con un conguaglio previsto a maggio in sede di variazioni.
Inoltre, il capitolo Protezione sociale è stato aumentato di 12 milioni di euro, mentre sono stati stanziati 10,5 milioni per integrare le pensioni minime (100 euro all'anno), portando così a 26,6 milioni gli interventi a favore delle fasce più deboli che comprendono anche strumenti quali la social card e la carta famiglia. ARC/PF