Trieste, 5 dic - In ripresa l'export regionale. I dati
relativi all'ultimo trimestre dell'anno segnalano un positivo
aumento delle esportazioni dal Friuli Venezia Giulia verso i
Paesi del Sud-Est Europa.
Rispetto al primo semestre dell'anno e al 2008 il valore delle
esportazioni è cresciuto del 38,1 per cento, risultato
determinato essenzialmente dalla consegna di una commessa navale
in Portogallo. Anche al netto della stessa, la variazione
congiunturale delle esportazioni risultata comunque positiva e
pari al +4,3 per cento. Il maggior incremento si registra verso i
paesi del Sud Est Europeo che segnano incrementi nei settori
manifatturiero (+28,2 per cento), dei macchinari e
apparecchiature (+25) e del mobile (+3,7). Nel primo semestre
2009, verso i Paesi del Sud Est Europeo si è concentrato il 17
per cento dell'export regionale per un valore complessivo di 895
milioni di euro.
A rendere noti i dati il Servizio statistica della Direzione
Centrale programmazione risorse economiche e finanziarie, che fa
capo all'assessore regionale Sandra Savino. Gli uffici hanno
messo a confronto i flussi mercantili sviluppati in un semestre
di crisi economica con il corrispondente primo semestre dell'anno
precedente. L'analisi si è concentrata sui prodotti con una
positiva dinamica di esportazione verso una macroarea in cui si
concentrano tradizionalmente relazioni commerciali finanziarie e
politiche.
Tra i Paesi ricompresi nell'area del Sud Est Europa, il 23 per
cento dell'export è stato commerciato in Austria, il 20 in
Slovenia, il 20 in Croazia. È proprio quest'ultimo paese che
rispetto al primo semestre 2008 ha registrato uno sbocco di
particolare interesse per i prodotti regionali quali "navi e
imbarcazioni" con un più 24,2 per cento e un valore di 47 milioni
di euro e i "macchinari di impiego generale" per 28 milioni di
euro.
Nella vicina Slovenia, invece, sono stati commerciati "strumenti
e forniture mediche e dentistiche", in crescita del 23 per cento
rispetto al 2008, per complessivi 7 milioni di euro, e macchinari
per impieghi speciali, con un più 6,3 per cento sul 2008 per 9,4
milioni di euro. Entrambi i Paesi citati hanno registrato la
contrazione delle esportazioni di prodotti siderurgici che, al
contrario, hanno trovato nella Serbia un nuovo mercato di sbocco,
anche se in valori monetari poco elevati.
La Serbia rimane un Paese di limitata penetrazione commerciale
per il Friuli Venezia Giulia, per uno 0,6 per cento dell'export
totale e 34 milioni di valore nel periodo gennaio-giugno 2009.
Nella stessa percentuale dello 0,6 per cento consiste l'export
verso la Bosnia dove si sono registrati nuovi ordini di macchine
per la formatura dei metalli.
Gli unici due mercati con cui il Friuli Venezia Giulia presenta
un saldo commerciale negativo sono Romania e Ucraina
rispettivamente per 57 e 60 milioni di euro. L'Ucraina si è
rivelato un mercato particolarmente negativo per il Friuli
Venezia Giulia con una significativa contrazione dell'export,
soprattutto di mobili, e una crescita nell'importazione di
prodotti siderurgici, per 67 milioni di euro, e di metalli di
base. Nell'ex Paese di area sovietica si sono sviluppati nuovi
flussi commerciali di prodotti in legno e piante vive, seppur in
valori monetari poco elevati.
La Romania, da cui la regione è forte importatrice di autoveicoli
e metalli di base, sono significativamente cresciute le
esportazioni di prodotti siderurgici, piante vive e prodotti
della pesca. Proprio questi ultimi, tradizionalmente importati in
regione dalla Grecia, vengono esportati nel nuovo mercato della
Moldavia.
Nei mercati di Macedonia e Albania si è sviluppata una
significativa penetrazione commerciale, comunque quantificata nel
limitato valore di 8 milioni di euro per ciascuno dei due stati.
In Macedonia sono significativamente cresciute le esportazioni di
cisterne, serbatoi, articoli in materie plastiche e prodotti
alimentari; in Albania sono stati venduti mobili e macchinari per
impieghi speciali che hanno segnato una decisa crescita rispetto
al 2008.
ARC/COM/NNa