DEMANIO: CESSIONE EX CASERME, SAVINO CON SOTTOSEGR. CROSETTO
Trieste, 28 set - Sarà un Accordo di Programma sulla base del
"modello Lombardia" a stabile la destinazione d'uso dei compendi
militari sui quali versa ancora l'attenzione dello Stato. Nei giorni corsi il senatore Vanni Lenna e l'assessore regionale
al Patrimonio, Sandra Savino, hanno incontrato il sottosegretario
alla Difesa, Guido Crosetto, per affrontare il tema degli
immobili in territorio regionale di proprietà del Demanio
militare che ancora non sono stati alienati e non rientrano
neppure nel secondo elenco di acquisizione gratuita da parte
degli Enti locali, come da decreto legislativo del 2001 e 2007. Si tratta per lo piu' di immobili di grosse dimensioni sui quali
il Demanio ha individuato un percorso di valorizzazione che non
contempla la pura cessione gratuita come per i compendi già
alienati, ma prevede un percorso piu' articolato perché sulle
strutture "grava" un interesse statale di recupero ed utilizzo. Per questi immobili, allocati per lo piu' in centri urbani e
pertanto ritenuti strategici, il sottosegretario propone di
seguire una schema generale che il Ministero della Difesa sta
perfezionando con la Regione Lombardia e che prevede la cessione
di aree demaniali attraverso la stipula di un Accordo di
Programma che contempli un utilizzo urbanistico dell'area.
L'operazione di variante eseguita dall'ente locale consentirebbe
allo Stato di recuperare parte del valore della struttura e, nel
contempo, al soggetto interessato al trasferimento verrebbe
riconosciuto una quota parte stabilita in denaro o in terreno. "La manovra a piu' soggetti risulterebbe strategica per
rivalorizzare il patrimonio immobiliare che altrimenti
rischierebbe il degrado e dall'altra consentirebbe alla Regione,
piuttosto che all'ente locale o a qualsiasi altro soggetto
pubblico interessato, di non impegnare denaro proprio". E' chiaro che a monte di ogni operazione ci deve essere
l'interessamento dell'ente locale sul quale è allocato il bene,
motivo per cui l'assessore Savino si è proposta di incontrare gli
amministratori dei Comuni che ospitano compendi che potrebbero
esser ritenuti strategici. Tra questi: la Caserma Friuli di
Udine, la Cantore e la Del Din di Tolmezzo, la Vittorio Emanuele
II di Trieste, tanto per citare alcuni esempi di ipotetica
riconversione.
ARC/Com
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