La Giunta Regionale


12.06.2009 

ECONOMIA: SAVINO, RUOLO E FUTURO DELLE SOCIETA' PUBBLICHE

Trieste, 12 giu - Nata sotto l'egida di Regione e Friulia, la giornata di studio sul tema "Società pubbliche, principi di diritto societario e responsabilità contabile" ha riempito la sala convegni di Friulia di professionisti del comparto.
Una evidente dimostrazione, ha rilevato il direttore del servizio Gestione partecipazioni regionali e vigilanza enti della Regione, Stefano Patriarca, della necessità di chiarire i risvolti tecnici e giuridici che caratterizzano un settore in cui, come aveva spiegato l'assessore regionale alle Risorse economiche e finanziarie, Sandra Savino, già nell'invito all'incontro, "anche sulla spinta del diritto comunitario la legislazione si è evoluta, passando dalle scarne disposizioni del Codice civile ad una serie di previsioni, susseguitesi nel tempo, che hanno dato origine ad una sorta di diritto societario speciale".
L'assessore, che ha aperto i lavori della giornata di studio assieme a Patriarca e all'amministratore delegato di Friulia, Federico Marescotti, ha confermato di aver rafforzato, in quest'anno di lavoro nell'ambito del suo mandato, le proprie convinzioni sulle particolarità delle società pubbliche.
Peculiarità che riguardano anche "le venti società partecipate della Regione che - ha spiegato Savino, offrono un variegato quadro delle problematiche che investono le società pubbliche e pongono, a chi come me riveste un ruolo di amministratore pubblico, un interrogativo di fondo in merito al concetto di corretta gestione delle società partecipate da enti pubblici".
Il tema è stato sviluppato dal presidente di Sezione civile del Tribunale di Trieste, Giovanni Sansone, dal viceprocuratore generale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, Emanuela Pesel Rigo, e da Lorenzo Capaldo, avvocato dello Stato e autore di parecchi libri tra cui uno sul diritto processuale societario.
Già nella sua introduzione, l'assessore aveva peraltro sottolineato "la difficoltà degli amministratori societari nel conciliare gli obiettivi economici con l'interesse pubblico anche alla luce della legislazione comunitaria", difficoltà che induce oggi ad interrogarsi "sulla validità della gestione del pubblico interesse attraverso il ricorso alle società".
Affermando di ritenere che "soci e amministratori pubblici debbono sempre ispirarsi, per il loro lavoro, al criterio di massimo rigore nella consapevolezza di essere al servizio dell'interesse pubblico", Savino ha espresso la convinzione che la verifica delle società pubbliche vada condotta con strumenti che non si riducono al mero riscontro degli aspetti economici.
E' invece necessario, ha detto, "che tali riscontri forniscano il quadro completo dello stato di perseguimento degli interessi societari", notando che questi interessi "sono stati definiti dai soci all'interno dello statuto societario".
"Per il Codice Civile - ha spiegato Savino, augurandosi che la giornata di studio fornisca un utile momento di confronto a tutte le categorie interessate a queste tematiche - la società è il contratto per lo svolgimento in comune di un'attività economica mirata alla divisione degli utili. Il punto nodale è verificare se tali utili si possono totalmente riscontrare in quelle società che, per la loro struttura e le loro finalità, non sono rivolte prioritariamente a produrre utili ma sono votate al perseguimento di interessi di carattere generale".
ARC/LVZ