Corregionali: Roberti, prosegue impegno Regione per mantenere legami
Udine, 12 giu - "La Regione continua a sostenere le iniziative
a favore dei nostri corregionali nel mondo con l'obiettivo di
mantenere i legami culturali, storici, linguistici e identitari
con chi ha dovuto abbandonare la propria terra per cercare
fortuna altrove. È un impegno doveroso dal punto di vista morale
ma è un impegno che punta anche a rafforzare i rapporti con i
discendenti di chi è espatriato. Mantenere vivi i legami con
un'emigrazione di seconda e terza generazione come quella
rappresentata dai 12 corsisti presenti oggi, offre la possibilità
di far conoscere un Friuli Venezia Giulia molto diverso da quello
che hanno vissuto i loro nonni: è una riscoperta importante per
loro e per noi".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Autonomie locali, Funzione
pubblica, Sicurezza e Immigrazione Pierpaolo Roberti collegandosi
da remoto per partecipare all'inaugurazione del corso di
perfezionamento "Valori identitari e imprenditorialità"
dell'Università di Udine che vede la partecipazione di 12 giovani
argentini e brasiliani di origine friulana.
Si tratta della 14esima edizione del progetto formativo e
scientifico sul ruolo della lingua italiana e friulana nelle
comunità di corregionali in Argentina e in Brasile e sulla
ricchezza e diversità plurilingue e culturale del Friuli Venezia
Giulia. L'iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Studi
umanistici e del patrimonio culturale dell'Ateneo con l'Ente
Friuli nel mondo e la Regione Friuli Venezia Giulia.
Nel portare il saluto del governatore del Friuli Venezia Giulia,
Roberti ha voluto spiegare, oltre il dovere morale, le altre
motivazioni dell'importanza di mantenere i legami con i
corregionali all'estero. "Il Paese sta affrontando una crisi
demografica senza precedenti, con bassissimi tassi di natalità
che stanno avendo un impatto significativo anche in termini di
difficoltà a reperire manodopera da inserire nel mondo del lavoro
- ha indicato l'esponente della Giunta Fedriga -. Coltivare i
contatti con chi ha deciso di emigrare alla ricerca di migliori
opportunità di lavoro, può diventare quindi un ulteriore canale
per mostrare le opportunità che offre la regione a coloro che
vogliono rientrare ma anche le opportunità economiche di
collaborazione con il nostro territorio per chi intende restare a
vivere all'estero. In quest'ottica la valenza per noi è duplice e
sempre di più dovremo spingere sulle nuove generazioni".
Secondo Roberti un'attenzione particolare va rivolta anche ai
nuovi emigrati, giovani che lasciano la regione per intraprendere
un percorso di studio o per fare un'esperienza professionale
fuori dal Friuli Venezia Giulia: "anche con loro, il contatto
deve essere stretto per fare in modo che possano avere la
possibilità di rientrare, mettendo al servizio del nostro
territorio le esperienze maturate ma anche trovare occasioni
professionali ancora più interessanti".
L'obiettivo del corso, come ha spiegato la direttrice Raffaella
Bombi, glottologa del Dipartimento di Studi umanistici e del
patrimonio culturale, è favorire e consolidare quell'impulso
identitario che caratterizza le giovani generazioni di
discendenti di emigrati italiani nel mondo a riattivare
l'interesse verso l'Italia e il Friuli Venezia Giulia,
sviluppando una cultura aperta all'innovazione per costruire quel
bagaglio di competenze culturali spendibili al ritorno nel Paese
di provenienza.
Nella giornata inaugurale sono stati presentati i corsisti
provenienti dal Brasile e dall'Argentina.
ARC/LP/ma
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