Famiglia: Rosolen, contrasto alla denatalità è obiettivo nuova legge
Udine, 8 ott - "In un quadro di denatalità crescente, un
bambino che nasce è un bene collettivo e quindi richiede una
responsabilità comune. La famiglia è il perno della comunità e il
principale ammortizzatore sociale capace di contenere gli effetti
negativi delle crisi economiche; per questo la legge sulla
famiglia ha come principale obiettivo il contrasto alla
denatalità".
Lo ha detto l'assessore regionale alla Famiglia e istruzione,
Alessia Rosolen, intervenuta stasera a Udine al convegno del
Forum delle associazioni famigliari dedicato alla nuova legge
regionale sulla famiglia.
In apertura Rosolen ha richiamato alcuni dati sul fenomeno della
denatalità nel perimetro regionale: tra il 2010 e il 2020 sono
stati persi 734 milioni di anni di vita, dai 9953 nati nel 2011
si è passati a 7495 nati nel 2019; solo nei primi 5 mesi del 2020
rispetto allo stesso periodo del 2019 vi è un'ulteriore riduzione
dello 0,5 per cento delle nascite e un incremento del 7,5 per
cento delle morti.
"La nuova legge ricompone in un testo unico gli strumenti
previsti, selezionando quelli più efficaci ed introducendo misure
nuove come la dote famiglia. Per tutto questo sistema la Regione
ha inteso investire 70 milioni di euro, una cifra notevole che è
ripartita in 21 milioni per l'abbattimento rette - quasi
quadruplicate rispetto al 2018 - 24 milioni di euro per la dote
famiglia, 22 milioni di euro al diritto allo studio e
un'ulteriore cifra a sostegno della previdenza complementare" ha
precisato Rosolen.
In Friuli Venezia Giulia ci sono 175mila persone sotto i 18 anni,
114 mila nuclei famigliari di cui 64.500 con figli a carico e tra
questi 58mila nuclei con minori a carico. "Nella legge - ha
specificato inoltre l'assessore - abbiamo prestato attenzione ai
nuclei famigliari con disabilità".
Rispetto alla normativa nazionale, la Regione ha voluto attendere
la definizione dell'assegno unico per definire la dote famiglia
come strumento complementare a quello statale.
Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di Gigi De Palo,
scrittore e presidente del Forum nazionale delle associazioni
familiari. De Palo ha analizzato le cause della denatalità e
della diminuzione dei matrimoni riconducendola alle modalità di
narrazione della famiglia, intesa nei valori antropologici
cristiani. In questa visione, per De Palo "è necessario un salto
di qualità nel raccontare la famiglia come obiettivo affascinante
e desiderabile pur nella sua complessità".
ARC/SSA/ma
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