Trieste, 4 gen - Lo sviluppo di una preparazione di base, il
potenziamento delle competenze digitali, l'inserimento nel
tessuto socioeconomico e culturale della regione, la maturazione
di professionalità tecniche e una maggiore consapevolezza di sé e
del proprio talento.
Sono alcuni degli obiettivi delle attività previste dal nuovo
bando di Attivagiovani, programma dedicato a persone di età
compresa tra i 15 e i 29 anni che non risultano né inseriti in un
percorso di istruzione né di lavoro.
La dotazione finanziaria del bando è di 1,8 milioni di euro, come
ha spiegato l'assessore regionale all'Istruzione e lavoro,
Alessia Rosolen, specificando che "le risorse sono distribuite
tra i territori in base alla popolazione giovanile: il 29 per
cento spetta a Udine e bassa friulana (522mila euro), il 26,7 per
cento a Pordenone (480mila e 600 euro), il 19,3 per cento a
Trieste (347mila euro), il 13,7 per cento al medio e Alto Friuli
(246mila e 600 euro), e l'11,3 per cento a Gorizia (203mila e 400
euro)".
In Friuli Venezia Giulia i 'neet' (acronimo inglese che indica i
giovani che non studiano e non hanno un lavoro) sono il 13,7 per
cento della popolazione giovanile tra i 15 e 29 anni, dato
sensibilmente inferiore alla media nazionale (22,2 per cento).
"Solo Trentino Alto Adige e Veneto fanno meglio di noi: con un
pizzico di orgoglio, possiamo ribadire come il Nordest
costituisca un modello virtuoso di riferimento - ha commentato
Rosolen -. Abbiamo previsto diverse tipologie di didattica:
laboratori, seminari, workshop e altre formule finalizzate a
garantire un'offerta equilibrata tra competenze teoriche e
operatività concreta con la costituzione di una rete locale di
associazioni temporanee di scopo. Queste possono essere composte
da enti di formazione, uno o più enti locali del territorio, due
o più imprese, due o più soggetti del terzo settore, una o più
organizzazioni datoriali, una o più istituzioni scolastiche
statali o paritarie, Università o enti di ricerca, uno o più enti
pubblici economici, uno o più enti o associazioni che operano nel
settore artistico o culturale".
"L'elemento realmente innovativo è l'alleanza territoriale tra
soggetti diversificati - ha detto ancora l'assessore -,
finalizzata a valorizzare il talento dei giovani e a metterlo
realmente a disposizione del territorio. I percorsi formativi
servono a fornire ai giovani quelle competenze che rappresentano
un bagaglio importante e immediatamente spendibile per le
imprese. La formazione è reduce da un anno di mutamenti profondi:
lavorando in prospettiva, possiamo costruire reti per formare
giovani in grado di entrare o rientrare nel mondo del lavoro
assicurando un livello di competenze e conoscenze più che
competitivo e dare risposte reali alle esigenze del tessuto
produttivo".
ARC/SSA/ep