Trieste, 2 gen - Corsi di formazione legati anche a esperienze
lavorative internazionali, mirati al settore caseario e
progettati dalla Regione in partenariato con cinque istituti
scolastici del territorio: è ciò in cui consiste il progetto
pilota elaborato dagli assessori regionali alla Formazione e
Lavoro Alessia Rosolen e alle Risorse agroalimentari, ittiche e
forestali e alla Montagna Stefano Zannier.
Destinatari del progetto, che può contare su un budget di 200mila
euro, sono i neodiplomati.
In collaborazione con l'Ita Brignoli di Gradisca d'Isonzo, l'Ita
P. D'Aquileia di Cividale, l'Isis il Tagliamento di Spilimbergo,
l'Ipsia Candoni di Tolmezzo e l'Ipa Sabbatini di Pozzuolo, la
Regione Friuli Venezia Giulia promuove un'esperienza formativa in
strutture di eccellenza presenti nei Paesi e nelle Regioni
aderenti alla macrostrategia Eusalp (Italia, Francia, Germania,
Austria, Slovenia, Svizzera e Liechtenstein) per approfondire la
conoscenza di metodi innovativi e di avanguardia nel settore
agricolo. A tale scopo verranno creati due gruppi di 20 allievi,
selezionati dagli istituti partecipanti al progetto.
"L'iniziativa - come ha spiegato Rosolen - estende al settore
primario, tradizionalmente più conservatore, il nuovo modello
della formazione che abbiamo inaugurato per la meccanica e il
sistema portuale e navale". L'assessore ha rilevato come sia
stata "impressa una svolta ai modelli formativi, esplorando
misure e strumenti che vertono sull'obiettivo di incrociare
domanda e offerta del mondo del lavoro. Strategico, in questa
ottica, il ruolo delle scuole, soprattutto degli istituti
tecnici: ecco perché questa iniziativa, applicata al sistema
agricolo, diviene paradigma di riferimento ed espressione di una
filiera istruzione-formazione-lavoro cucita addosso alle reali
istanze del territorio".
Sul territorio regionale sono presenti circa 40 caseifici
registrati, cui si sommano altre strutture più piccole.
"Il nostro comparto zootecnico - così Zannier - regge grazie alla
qualità dei prodotti: per il Friuli, la zootecnia non è solo un
ramo dell'economia, ma è soprattutto un elemento distintivo della
nostra cultura".
L'assessore alle Risorse agroalimentari ha osservato che, "mentre
implodono modelli economici basati sui servizi, si registra un
ritorno dell'economia legata alla terra. Se sapremo coniugare le
tradizioni all'innovazione, daremo una reale prospettiva a tutto
il territorio". Zannier ha ricordato anche come la pezzata rossa
rappresenti un'eccellenza della regione, così come il latte del
Friuli Venezia Giulia "è un prodotto di altissima qualità. Non
potendo essere competitivi in termini di quantità, dobbiamo
esplorare nuove frontiere della qualità. Con questo progetto - ha
concluso - studiamo modelli europei vincenti per trarre
insegnamenti, migliorare e offrire nuove opportunità ai nostri
giovani che vorranno cimentarsi con la sfida, impegnativa e
gratificante, del lavoro applicato alla terra".
ARC/COM/pph
L'assessore alla Formazione del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen
Foto Regione FVG