Terzo settore: via al bando per 938.160 euro e nuova governance
Trieste, 24 giugno - Una metodologia di lavoro improntata al
dialogo e la prossima costituzione di un tavolo tecnico,
trasversale alle direzioni regionali, nel quale elaborare le
regole per una nuova governance del Terzo settore. Intanto a
disposizione delle organizzazioni di volontariato e delle
associazioni di promozione sociale del Friuli Venezia Giulia ci
sono i 938.160,00 euro del nuovo bando per iniziative e progetti
coerenti alle linee di indirizzo fissate dall'Amministrazione
regionale.
Questo quanto emerso nell'incontro che si è tenuto oggi a Trieste
tra il vicegovernatore Riccardo Riccardi, accompagnato dagli
assessori Alessia Rosolen (Lavoro, formazione e famiglia) e
Pierpaolo Roberti (Autonomie locali), e i rappresentanti
regionali del Terzo settore.
Nello specifico il bando è rivolto a due tipologie di progetti:
quelli a valenza territoriale regionale (150.000,00 euro) e
quelli a valenza territoriale d'ambito dei servizi sociali dei
comuni (788.160,00 euro). Le iniziative devono essere
necessariamente presentate da un soggetto attuatore in
partenariato con uno o più soggetti co-attuatori. Il numero di
partnership sarà considerato un elemento premiante ai fini della
valutazione dei progetti.
Tra le aree prioritarie d'intervento: lo sviluppo della cultura
del volontariato nei giovani, l'individuazione delle situazioni
di fragilità, la prevenzione delle dipendenze, il contrasto alle
solitudini involontarie negli anziani, l'inclusione delle persone
disabili, la promozione della rilevanza del risparmio idrico e
della riduzione delle acque, oltre alla sensibilizzazione per la
mitigazione del cambiamento climatico.
Da parte sua il vicegovernatore, sottolineando come il Terzo
settore rappresenti "uno straordinario patrimonio che abbraccia
diverse competenze", ha spiegato la scelta della Regione di
istituire un tavolo tecnico per fissare un metodo di governo del
sistema. "Lo facciamo - ha puntualizzato Riccardi - in
discontinuità rispetto al passato, in quanto non esiste un unico
modo per affrontare le fragilità: ci sono infatti quei casi che
non rendono possibile un ritorno al mondo del lavoro e richiedono
un tipo di assistenza, mentre c'è chi, pur trovandosi in uno
stato di momentanea difficoltà, può tornare attivo sul piano
occupazionale. Servono quindi risposte differenziate, anche
perché la nostra gente non vuole sussidi ma chiede lavoro".
Roberti ha invece messo l'accento sulle micro-associazioni che un
domani, con l'applicazione dei regolamenti attuativi della legge
statale, ben difficilmente andranno ad iscriversi all'albo
nazionale. "Queste realtà - ha detto l'assessore - rappresentano
un supporto spesso strategico per i piccoli comuni e di questo
terremo conto in sede legislativa per salvaguardare gli equilibri
sociali del territorio".
L'assessore Rosolen, infine, ha individuato il tema della
famiglia come campo d'azione determinante per sovvertire
l'andamento demografico della popolazione regionale che registra
da una parte un aumento del numero di persone anziane e
dall'altra il calo delle nascite. "C'è la massima disponibilità -
ha affermato Rosolen - per quei progetti che prevedono interventi
a favore della 'famiglia 0-100', intesa come la base fondante
della nostra società, ma che in questi anni è stata stretta nella
morsa delle nuove povertà che hanno generato situazioni di
fragilità tanto nei bambini quanto negli anziani. Un disagio per
il quale va programmata una significativa opera di prevenzione".
ARC/GG/ppd
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