Trieste, 7 feb - "L'economia del Friuli Venezia Giulia non è in
recessione ma, al contrario, sta registrando una crescita a
livello di competitività, evidenziata dal +10,8% nelle
esportazioni tra il secondo e il terzo trimestre del 2018, e da
una ritrovata centralità del Porto sui mercati nazionali e
internazionali."
Lo sottolinea l'assessore Alessia Rosolen, a commento dello stato
di salute del mercato del lavoro: un'analisi che naturalmente non
può prescindere dal prendere in considerazione i provvedimenti
varati a livello nazionale e le manovre messe in campo
dall'Amministrazione regionale.
"Quando si parla di occupazione - prosegue Rosolen - servono
serietà, prudenza e professionalità: proprio per questo, i nostri
sforzi sono rivolti a capire quali siano le conseguenze
dell'attuale congiuntura economica e quali gli effetti dei primi
interventi del governo nazionale. Il tutto, con l'unico obiettivo
di fornire risposte concrete alle esigenze del territorio."
"Il terzo trimestre del 2018 ha segnato cifre senza precedenti
per la nostra regione (523.000 occupati e un tasso di occupazione
superiore al 67%, un record assoluto). I numeri naturalmente
dicono molto, ma non tutto: sarebbe infatti sempre opportuno fare
luce sui dettagli del contratto, perché ci sono livelli di
precarietà che fatico a inserire nella categoria 'occupazione'."
Cosa dicono dunque i numeri? "Complessivamente - spiega Rosolen -
il rapporto tra assunzioni e cessazioni fa segnare un saldo
positivo di 3.480 unità. Negli ultimi due mesi dell'anno,
registriamo una tendenza interessante: è diminuito il lavoro a
termine rispetto al 2017, sia nella componente a tempo
determinato (-1.920 unità, -8,7%) sia in somministrazione
(-2.909; -31,9%), ma c'è stato un aumento delle assunzioni a
tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo (+841; +37,9%) e
di quelle in Staff Leasing (+141, pari a +300%), mentre le
trasformazioni da contratto a tempo determinato a tempo
indeterminato sono cresciute del 149,8% (+1921)."
"Sulla base di queste cifre - continua l'assessore - siamo
intervenuti con incentivi volti a rafforzare le componenti di
stabilità e qualità: un impiego non deve infatti solo garantire
reddito e prospettive, ma deve rappresentare un valore aggiunto
per le imprese. Ecco perché l'obiettivo primario della Regione è
quello di favorire il dialogo tra tutti i soggetti interessati,
incrociare domanda e offerta e puntare su percorsi formativi
mirati."
Interventi, quelli licenziati dalla Regione, che si ripromettono
inoltre di correggere le criticità emerse all'applicazione di
manovre nazionali quali il Decreto Dignità.
"Rispetto a quest'ultimo abbiamo disposto degli incentivi per
assumere in pianta stabile personale con un'anzianità di servizio
tra i 12 e i 24 mesi: in questo modo - conclude Rosolen - le
imprese tentate dal turnover avranno una ragione economica in più
per confermare il lavoratore."
ARC/DFD