Lavoro: ok regolamento per la conciliazione di professionisti genitori
Trieste, 15 feb - La Giunta regionale, su proposta
dell'assessore al Lavoro e alla Famiglia, ha approvato il nuovo
regolamento sulle misure, i criteri e le modalità per la
promozione di interventi diretti a consentire alle professioniste
e ai professionisti di conciliare le esigenze lavorative con
quelle della maternità e della paternità.
Destinatari del provvedimento sono professionisti con
responsabilità genitoriale, residenti in Friuli Venezia Giulia,
che esercitano esclusivamente attività professionale in forma
individuale, associata o societaria, con sede legale o domicilio
fiscale ovvero con sede operativa nel territorio regionale.
Tra le numerose attività introdotte spiccano l'inserimento tra i
beneficiari dei prestatori di attività professionali non
ordinistiche e l'eliminazione dai requisiti di accesso del limite
di età (che era di 45 anni) e del valore Isee del nucleo
familiare (che era di 35mila euro), sostituito dalla graduazione
dell'intensità contributiva secondo il reddito netto
professionale. Si va da un 30 per cento delle spese ammissibili
(per redditi sopra i 40mila euro) al 60 per cento (nessuna
dichiarazione di fatturato) fino all'80 per cento nel caso in cui
il professionista attivi un rapporto di
sostituzione/collaborazione con un professionista iscritto da non
più di 12 mesi all'Ordine o al Collegio. Tale misura mira a
favorire l'inclusione nel settore delle nuove posizioni IVA,
prevalentemente attivate da giovani. Infine, se la domanda di
contributo è presentata per interventi di conciliazione riferiti
al minore con handicap grave le percentuali di contributo sono
elevate rispettivamente del 10 per cento.
Altre modifiche regolamentari ampliano le possibilità di
sostituzione o collaborazione autonoma con altro soggetto
professionale. Per accertata gravità o complicanza della
gestazione si può estendere il rapporto di sostituzione o
collaborazione fino alla data presunta del parto (mentre nel
regolamento attualmente in vigore è previsto che il rapporto di
collaborazione possa essere attivato dalla data del rilascio del
certificato e fino ai 2 mesi antecedenti la data presunta del
parto). Inoltre per la nascita di un figlio è stato ampliato il
periodo di fruizione dell'intervento di conciliazione,
anticipando al mese precedente la data presunta del parto la
possibilità di attivare il rapporto di sostituzione o
collaborazione.
Un'ulteriore novità è data dai contributi per il professionista
(madre o padre) che decide di fruire di servizi di baby sitting
per esigenze di conciliazione determinate dalla genitorialità, in
presenza di figli fino a tre anni o, se minore con handicap
grave, fino a otto anni. Il servizio potrà essere effettuato con
contratto individuale di lavoro domestico, con inquadramento di
livello almeno B Super o mediante prestazioni di lavoro
occasionale utilizzando il Libretto Famiglia.
In generale, il regolamento dà la possibilità di presentare,
entro i primi 3 anni di vita del bambino, un massimo di 3 domande
di contributo per ciascun figlio fino al raggiungimento del
limite massimo di contributo pari a 6mila euro; se l'intervento è
riferito al figlio con handicap grave il professionista potrà
presentare, entro gli 8 anni di vita del bambino, un massimo di 5
domande contributo per ciascun figlio fino al raggiungimento del
limite massimo di contributo pari a 8mila euro. Si punta così a
consentire ai beneficiari di programmare gli interventi di
conciliazione per ottimizzare il rapporto lavoro/famiglia.
Le risorse attualmente disponibili nel triennio per i contributi
ammontano a 160mila euro, di cui 80mila per il 2020 e 40mila per
il 2021 e il 2022.
ARC/PPH/gg
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