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29.03.2024 14:45

Cultura: Anzil, da dati Federculture Fvg a vertici per risorse e spesa

Trieste, 29 mar - "Il Friuli Venezia Giulia è tra le prime regioni in Italia per investimento di risorse pubbliche in cultura, come anche per spesa culturale delle famiglie. Fa certamente piacere sapere che cultura, sport e attività ricreativa segnano un incremento sulla spesa media mensile delle famiglie e che il Friuli Venezia Giulia è al sesto posto tra le regioni italiane, addirittura prima di Lazio, Piemonte e Veneto, per incidenza: il 4,1 per cento sul totale della spesa media mensile, con quasi 108 euro al mese spesi in questo settore. Credo sia il segno di un investimento culturale che va di pari passo con l'attenzione che la Regione ha posto al "sistema cultura" per favorire un nuovo Rinascimento del Friuli Venezia Giulia".
È il commento del vice governatore con delega a Cultura e sport Mario Anzil alla presentazione del Rapporto Annuale Impresa Cultura, realizzato da Federculture (l'associazione nazionale che rappresenta le imprese culturali e i soggetti pubblici e privati che gestiscono beni e attività culturali) che si è tenuta oggi a Trieste nel palazzo della Regione. Il rapporto fotografa ogni anno lo "stato di salute" e l'andamento in termini di risorse, domanda e offerta, oltre ad offrire in ogni edizione un approfondimento su uno specifico tema di attualità. A dettagliare i dati Alberto Bonisoli, responsabile Centro Studi Federculture.
Come ha evidenziato Anzil "abbiamo una maggiore disponibilità di risorse tanto che nella legge di Stabilità per le attività culturali sono stati allocati 59,7 milioni, mentre 11,7 milioni vanno a difesa del patrimonio culturale e confidiamo di incrementare ulteriormente le risorse in assestamento di bilancio".
"Questo ha effetti positivi sul turismo culturale, confermato dalla crescita dell'attrattività delle città d'arte e anche dei piccoli centri a vocazione culturale che sono una peculiarità della nostra regione, così ricca di perle diffuse sul territorio. Infine - ha aggiunto il vice governatore - ci conforta l'interesse dei privati per l'Art bonus, che in Friuli Venezia Giulia è stato istituito anche a livello regionale ed esteso allo Sport Bonus, certi che la sinergia tra pubblico e privato sia il futuro dell'economia culturale, sportiva e ricreativa".
La cultura a livello nazionale è un settore che "pesa" anche in termini di occupazione, nonostante il calo dovuto alla crisi post-Covid: a tutto il 2022 vi sono impiegati 815mila occupati (in crescita del 5,7% sul 2021), con profili professionali qualificati e titoli di studio elevati (47,5% di laureati), più che nel resto del mercato del lavoro (dati Istat). Dopo gli anni di crisi 2020-21, nel 2022 balzano in avanti tutti gli indicatori: cresce la spesa delle famiglie, +15,9% quella in Ricreazione, sport e cultura; la partecipazione culturale fuori casa, crollata all'8,3% del 2021, nel 2022 si attesta al 23,1%; aumenta l'occupazione culturale +5,7% rispetto al 2021; forte ripresa del turismo in particolare quello culturale con le grandi città d'arte che segnano un +104% di presenze turistiche. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia non fa eccezione, anzi in alcuni ambiti risulta essere una tra le regioni italiane con le migliori performance come nel caso della fruizione culturale: rispetto alle medie nazionali sono di più i friulani che frequentano i musei (26,3% contro 22,6%), o che vanno ai concerti (10,5%, media Italia 6,5%) e sono molti di più i lettori abituali in regione (48,9% contro il 39% della media italiana). Vanno molto bene anche i siti museali che nel Friuli Venezia Giulia nel 2022 hanno registrato 2,3 milioni di visitatori con un 76,9% in più sull'anno precedente.
Anzil è poi tornato sull'appuntamento di Go!2025 descrivendolo come "un riconoscimento che coinvolgerà tutto il Friuli Venezia Giulia e per un arco di tempo che va oltre l'annualità della Capitale europea della Cultura. Una manifestazione transfrontaliera che ha al centro il confine come storicamente la nostra regione lo ha conosciuto: un confine che si spostava in continuazione e stimolava contaminazioni. Una cultura di frontiera in cui il "limen" non è un ostacolo o un limite, ma un'opportunità di costruzione di ponti e di nuove amicizie tra popoli". ARC/SSA/al