Scuola: Fedriga, favorire cultura sicurezza è onorare memoria Lorenzo
Rosolen: firma memorandum è punto di partenza per evitare
ripetersi di queste tragedie Udine, 20 gen - "La sicurezza sul lavoro è una battaglia di
civiltà, lo è ancora di più quando coinvolge i nostri studenti e
l'iniziativa odierna è un tassello fondamentale che ci aiuta a
lavorare sulla cultura della consapevolezza affinché diventi
insita in ognuno di noi. Il rischio, come sistema Paese, è
pensare che sia sufficiente fare delle norme, leggi
indispensabili che devono però essere accompagnate da una
profonda consapevolezza sul tema. Si tratta di un impegno
collettivo che riguarda tutti; è una sfida che non si limita ad
una regione ma coinvolge l'intero Paese e deve puntare a
costruire negli anni un percorso per superare la tragedia delle
morti bianche". È questo uno dei concetti espressi dal governatore del Friuli
Venezia Giulia Massimiliano Fedriga durante la tavola rotonda
"Scuola, imprese e cultura della sicurezza: fare memoria per
creare una rete di formazione e lavoro più sicura", nell'aula
Magna dell'istituto Malignani a Udine e dedicata alla memoria di
Lorenzo Parelli a un anno dall'incidente che ha spezzato la sua
giovane vita mentre si trovava in un'azienda udinese per uno
stage formativo. Presente all'evento anche il presidente del
Consiglio regionale Piero Mauro Zanin. "La morte di Lorenzo Parelli ha colpito e segnato profondamente
il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto Fedriga - perché i giovani
rappresentano il nostro futuro e non è in alcun modo tollerabile
che la loro sicurezza possa essere messa in pericolo durante i
percorsi formativi. Il documento sottoscritto questa mattina,
tracciando alcuni punti fermi per aumentare la sicurezza di
questo tipo di esperienze, rappresenta quindi il modo migliore
per onorare la memoria di Lorenzo". L'evento, moderato dal direttore del Messaggero Veneto Paolo
Mosanghini e promosso dai genitori di Lorenzo, Maria Elena e Dino
Parelli, ha visto la partecipazione di rappresentanti dei
docenti, degli studenti, delle istituzioni, delle imprese e dei
sindacati e ha permesso di dare vita, grazie a un lavoro corale,
a un "manifesto" contenente i principi fondanti per implementare
la cultura della sicurezza. "Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è fondamentale
perché tocca la vita, la salute ma anche la dignità delle persone
- ha proseguito il governatore - e rientra in un percorso più
ampio che non si esaurisce oggi ma deve proseguire con l'impegno
di tutti: Regione, aziende, sindacati, studenti e scuole.
L'Amministrazione regionale ha sempre lavorato per tutelare la
sicurezza degli studenti e dei lavoratori investendo su
istruzione, formazione, lavoro, salute, responsabilità sociale
imprese e continuerà a farlo, impegnandosi a fare di più e
meglio. Lo dobbiamo a Lorenzo e alla sua famiglia, oltre che a
tutti i genitori che ogni affidano alle istituzioni del Friuli
Venezia Giulia il loro bene più grande: i propri figli e figlie". Dopo l'apertura dell'evento da parte di Maria Elena e Dino
Parelli, ha preso la parola l'assessore regionale al Lavoro,
formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia
Rosolen, che ha voluto ringraziarli "per il coraggio, il senso
civico e la forza che ci insegnano in questo momento di
sofferenza. Sono colpita dal modo in cui, fin dall'inizio, la
mamma e il papà di Lorenzo hanno affrontato la tragedia: la loro
limpidezza e sobrietà di pensiero è ammirevole con atteggiamenti
sempre positivi se pur nel dolore della perdita".
Per Rosolen "è in circostanze come queste che emerge la capacità
di essere comunità; ogni azione quotidiana deve essere una
responsabilità collettiva". Nel corso della tavola rotonda Rosolen ha rimarcato come "il
consolidamento del rapporto tra il sistema scolastico-formativo e
il mondo produttivo è centrale per la crescita dei nostri ragazzi
e passa anche attraverso l'esperienza in azienda. Quello iniziato
con la firma di questo memorandum è un percorso articolato per
evitare che commemorazioni come quella odierna si limitino ad
essere, come ebbe modo di dire il Presidente Mattarella, una
ricorrenza rituale o astratta, ma un'occasione di richiamo e
riflessione affinché ciò che è accaduto a Lorenzo non possa e non
debba più capitare. La sicurezza sui luoghi di lavoro è sia un
obbligo e sia una responsabilità collettiva: un diritto, una
necessità e un dovere inderogabile". Confermando quanto riportato nel documento l'assessore ha
precisato che "il punto di partenza è la centralità dello
studente, che non deve mai essere considerato un lavoratore
esperto, ma una persona in formazione che deve imparare a
conoscere e superare le difficoltà tipiche di chi si trova in un
ambiente nuovo, in questo caso quello aziendale. La scuola e gli
enti di formazione sono i luoghi naturali dai quali partire per
seminare la cultura della sicurezza: è essenziale che gli
studenti siano inseriti in contesti coerenti con il loro percorso
formativo e che siano seguiti da vicino da persone consapevoli di
avere una grande responsabilità". L'esponente della Giunta Fedriga ha quindi rimarcato l'importanza
del collegamento tra gli studenti e i tutor scolastici,
ribandendo come dopo i primi giorni di presenza in azienda debba
svolgersi infatti un colloquio con lo studente per verificare se
vi siano problematiche da risolvere. "A loro volta i tutor
scolastico e aziendale devono essere adeguatamente formati,
attraverso apposito progetti formativi, sulla prevenzione degli
infortuni e la promozione della cultura della sicurezza e della
salute sul lavoro".
Rosolen ha infine evidenziato la necessità di una dislocazione
alle Regioni dell'esercizio delle funzioni pubbliche ispettive in
materia di tutela e sicurezza sul lavoro.
ARC/LP-MA/gg
Scuola: Fedriga, favorire cultura sicurezza è onorare memoria Lorenzo
L'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen,durante la tavola rotonda "Scuola, imprese e cultura della sicurezza: fare memoria per creare una rete di formazione e lavoro più sicura" all'istituto Malignani a Udine.
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, firma la Carta di Lorenzo
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