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03.04.2021 12:42

Ambiente:Scoccimarro, rischio danno ambientale da Capodistria-Divaccia

Per l'assessore fondamentale il rispetto degli accordi internazionali in merito al raddoppio della linea ferroviaria

Trieste, 3 apr - "Ribadiamo il no assoluto della Regione alla seconda linea della ferrovia Capodistria-Divaccia come attualmente progettata, perché il cantiere rischia di creare danni ambientali irreversibili per la Riserva naturale della Val Rosandra a Trieste. Nell'ambito dei rapporti con l'Italia e con il Friuli Venezia Giulia non è accettabile che il Governo sloveno dimostri insensibilità al tema ambientale e non applichi i protocolli previsti dai rapporti internazionali.

Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, secondo il quale "è necessario scongiurare il rischio che si verifichi un disastro ambientale. Come evidenziato agli incontri bilaterali Italia-Slovenia e nelle missive all'ex presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e all'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa, con lettera a firma del governatore Fedriga, oltre che durante i colloqui con i vertici del Mae le gallerie sotterranee previste dal progetto sloveno rischiano di provocare il prosciugamento dei torrenti Rosandra e Ospo. Un pericolo concreto, più volte sottolineato dalla Regione Friuli Venezia Giulia negli ultimi due anni, che è stato confermato anche dal parere negativo sull'opera espresso dello Stato italiano. Nonostante gli accordi internazionali prevedano per questo tipo di opera il parere favorevole anche del nostro Paese, pare che le autorità slovene vogliano comunque dare il via ai cantieri".

"Far parte dell'Unione non significa solo poter accedere ai finanziamenti europei, che nel caso di quest'opera ammontano a oltre 100 milioni di euro, ma anche rispettare gli accordi comunitari e confrontarsi con gli altri Stati per raggiungere obiettivi comuni, tra i quali quello prioritario della tutela dell'ambiente. Le azioni del Governo di Lubiana hanno suscitato la contrarietà degli ecologisti sloveni, ai quali auspico che finalmente facciano eco quelle degli omologhi italiani. Nei prossimi giorni incontrerò esponenti del nuovo Governo cui ribadirò le nostre preoccupazioni e chiederò anche ai nostri parlamentari europei, un intervento di massima urgenza per bloccare l'imminente partenza del cantiere". ARC/COM/ma