Udine, 15 mag - Il Museo diocesano, le Gallerie del Tiepolo e
la mostra di sculture sacre lignee rappresentano, accanto al
grande valore culturale e artistico, un arricchimento
dell'offerta turistica del Friuli Venezia Giulia e per questo è
doveroso che la Regione valorizzi tali ricchezze, al pari di
tante altre "chicche" che testimoniano la storia e il trascorso
della nostra comunità.
Secondo l'assessore regionale alle Attività produttive e al
turismo, che oggi ha visitato la struttura situata in piazza
Patriarcato, nel cuore della città di Udine, accolto dai
responsabili del Museo e dai rappresentanti diocesani, le
attività che vi si svolgono assieme al pregio di questa realtà
vanno inserite tra le attrattive che Promoturismo FVG è chiamata
a far conoscere ai potenziali visitatori del Friuli Venezia
Giulia.
Così, come a coloro che già conoscono la nostra realtà, ma non
sono a conoscenza delle bellezze custodite nel Museo Diocesano
udinese.
Promoturismo FVG, ha infatti il compito di sviluppare una regia
unica della promozione turistica, quindi, anche di valorizzare le
proposte che finora non facevano parte dell'offerta complessiva
del territorio.
La Regione, sta infatti ora cercando di raccogliere le eccellenze
legate alla storia, all'arte e alla cultura, che possono
costituire un innegabile richiamo di carattere turistico.
Un valore aggiunto di quello scrigno di ricchezze artistiche,
storiche, culturali, archeologiche, paesaggistiche, e molto altro
ancora che è l'intero Friuli Venezia Giulia.
Il Museo diocesano di Udine custodisce alcune tra le più belle
opere dell'età giovanile del pittore Giambattista Tiepolo. Si
tratta di affreschi che ornano le sale del palazzo patriarcale,
in uno dei quali l'artista si è autoritratto, assieme alla
compagna.
Il Museo, che è diretto e coordinato da esperti impegnati con
puro spirito di volontariato culturale, nonostante sia rimasto al
di fuori dei grandi circuiti di promozione conta oltre 14 mila
visitatori l'anno.
È opsitato in uno dei più preziosi palazzi della città, già
abitazione del Patriarca di Aquileia, e ha avuto origine nei
primi anni del secolo scorso, quando furono raccolti e poi
esposti reperti artistici e opere di varia natura, che in
precedenza erano custoditi in luoghi del culto non adatti alla
conservazione.
L'istituzione museale fu inaugurata nel 1963, e dopo il
trasferimento nel palazzo patriarcale, a seguito del terremoto
del 1976 divenne punto di riferimento per la raccolta delle opere
danneggiate nelle chieste devastate dal sisma.
ARC/CM