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09.04.2016 15:03

TUNISIA: PERONI, GIOVANE DEMOCRAZIA CHE PUÒ DARE SLANCIO ALL'EUROPA

Trieste, 9 aprile - "Un rapporto di amicizia e di collaborazione che aiuta più noi che loro. Perché l'entusiasmo di una giovane democrazia, come quella tunisina, non può che essere un beneficio per il nostro sistema europeo, appesantito negli ultimi tempi da una cappa di tecnocrazia che ci ha fatto perdere il senso di comunità".

Così l'assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia Francesco Peroni nel suo intervento stamani durante il Forum I processi democratici in Tunisia e le prospettive di cooperazione e sviluppo nel Bacino Mediterraneo, che si è tenuto nel Salone di Rappresentanza del Palazzo della Regione a Trieste e che vedeva come protagonisti i rappresentanti del Quartetto per il dialogo tunisino, Premio Nobel per la pace del 2015.

Oltre all'assessore Peroni, fra gli altri hanno partecipato all'incontro il vicesindaco del Comune di Trieste Fabiana Martini, il presidente della VI Commissione del Consiglio regionale Franco Codega, il ministro plenipotenziario dell'Ambasciata tunisina in Italia Mohamed Ali Ben Abid, il responsabile dell'Unità Nord Africa dell'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) Agostino Mulas e tre componenti del Quartetto tunisino premiato con il Nobel: Habib Younsi (Associazione degli Avvocati tunisini), Halima Jouini (Lega tunisina per i Diritti umani) e Bouali Mbarki (Unione generale dei Lavoratori). Presente in platea anche una rappresentanza di studenti del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico di Duino.

Nel suo ruolo di moderatore Lucio Gregoretti, presidente dell'Istituto Euromediterraneo, ha evidenziato l'importanza del Quartetto, che ha avuto un ruolo determinante nell'attuare una mediazione all'interno della società tunisina per uscire dalla dittatura e realizzare uno stato democratico dotato di una costituzione che garantisce diritti e uguaglianza.

Dal canto suo l'assessore Peroni ha ribadito il ruolo transfrontaliero della Regione Friuli Venezia Giulia protagonista anche nel Bacino del Mediterraneo, "un mare che è un grande confine e che ci avvicina ai popoli dell'Africa del Nord".

Peroni ha anche sottolineato che il rapporto fra Tunisia e Italia non può essere solo di tipo commerciale ed economico, ma deve avere anche un respiro "valoriale e culturale" per aiutare la giovane democrazia nordafricana a integrarsi all'Europa. A tal riguardo, l'assessore ha ricordato la recente iniziativa che ha visto esposti al Museo Archeologico nazionale di Aquileia otto importanti reperti giunti dal Museo del Bardo di Tunisi, colpito un anno fa dal terrorismo fondamentalista.

Bouali Mbarki, rappresentante dell'Unione generale dei Lavoratori, che fa parte del Quartetto di associazioni a cui è stato conferito il Nobel per la Pace, riconoscendo alla Regione Friuli Venezia Giulia il merito di essere protagonista di un sostegno importante per la Tunisia, ha affermato che la situazione nel suo Paese è ancora complessa: da una parte ci sono state le elezioni libere e democratiche, dall'altra però c'è l'ombra di una crisi economica che riguarda in primo luogo il turismo, messo in difficoltà dal rischio attentati, "anche se si sta lavorando con buoni risultati sulla sicurezza". Il sindacalista Bouali Mbarki ha detto inoltre che il modello tunisino di democrazia può essere esportabile anche ad altri stati arabi. Per conseguire questo obiettivo però è indispensabile lavorare per un accordo condiviso fra le parti sociali, "in tal modo si eviterebbero derive di tipo dittatoriale e spargimenti di sangue".

Halima Jouini, della Lega tunisina per i Diritti umani, parlando del riconoscimento dei diritti delle donne, ha rivendicato il fatto che la Tunisia è l'unico stato musulmano dove la poligamia sia stata messa fuori legge, mentre il ministro plenipotenziario dell'Ambasciata tunisina in Italia Mohamed Ali Ben Abid, ricordando la "rivoluzione dei gelsomini" del 2011 che ha soverchiato il sistema despotico del presidente Ben Ali, ha sottolineato come quel movimento "nato spontaneamente dai giovani" ha innestato un cambiamento poi diventato istituzionale grazie all'opera del Quartetto che "ha costruito la democrazia mediando all'interno della società tunisina".

ARC/GG/ppd
 

 
a margine del forum "I processi democratici in Tunisia e le prospettive di cooperazione e sviluppo nel bacino Mediterraneo", rilasciate a Trieste il 9 aprile 2016
a margine del forum "I processi democratici in Tunisia e le prospettive di cooperazione e sviluppo nel bacino Mediterraneo", rilasciate a Trieste il 9 aprile 2016 (en français)
a margine del forum "I processi democratici in Tunisia e le prospettive di cooperazione e sviluppo nel bacino Mediterraneo", rilasciate a Trieste il 9 aprile 2016 (in italiano)