Trieste, 12 dic - Si chiude oggi la mostra dedicata ad "Alcide
de Gasperi - Un Europeo venuto dal futuro", ospitata nella sede
dell'Opera Figli del Popolo di Palazzo Vivante a Trieste, per
iniziativa dell'Opera stessa e con il supporto e la
collaborazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e
della Fondazione De Gasperi.
La rassegna, che ora sarà trasferita a Firenze ed è già stata
allestita a Roma, Trento, Berlino e Bari, è stata visitata questa
mattina dall'assessore regionale alla Cultura Roberto Antonaz,
che l'ha definita "uno spaccato concreto del dopoguerra a
Trieste, in Italia ed in Europa visto attraverso gli occhi della
generazione che l'ha vissuto".
"Mi ha colpito l'utilizzo della tecnologia - ha detto Antonaz
ricordando i trenta schermi su cui scorrevano foto, filmati e
riproduzioni di documenti - ma anche e soprattutto la ricchezza
di documenti, fotografie, manifesti e scritti esposti, tutti di
grandissimo interesse storico".
Innestata l'una sull'altra, la mostra su De Gasperi e "43-54 -
Gli anni dell'attesa" (dedicata agli anni che vanno
dall'occupazione nazista di Trieste alla fine del Governo
alleato, passando per i 40 giorni dell'occupazione titina) sono
state volute per colmare il vuoto, da più parti rilevato,
lasciato dalle celebrazioni del cinquantenario, osserva il
consigliere regionale di maggioranza Cristiano Degano, oggi a
Palazzo Vivante assieme all'assessore Antonaz. "Soprattutto -
nota Degano - si è voluto così dare adeguato risalto al ruolo di
figure essenziali come monsignor Santin, Gianni Bartoli, don
Edoardo Marzari (presidente del Cnl e fondatore dell'Opera figli
del popolo) e lo stesso De Gasperi, che tanto ha contribuito per
la riunificazione di Trieste all'Italia".
La mostra su De Gasperi, visitata da moltissimi studenti
provenienti da tutta la regione, era stata inaugurata lo scorso I
dicembre dal presidente della Fondazione De Gasperi, senatore
Giulio Andreotti che aveva ricordato come uno dei grandi crucci
dello statista fosse stato la consapevolezza di non poter
assistere alla riunificazione dl Trieste all'Italia (De Gasperi
sarebbe morto due mesi prima).
ARC/Luciana Versi Zambonelli