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23.05.2014 19:29

AMBIENTE: COLLAUDATA LA DIGA DI RAVEDIS

Ravedis, 10 mag - Con la conclusione della terza prova d'invaso è stato portato oggi a termine il collaudo della diga di Ravedis (PN) sul torrente Cellina. I lavori della grande opera che, attraverso l'utilizzo della regolazione dello scarico delle acque, servirà a salvaguardare dalle piene gli abitati a valle, a irrigare i territori coltivati in pianura e a soddisfare la necessità d'approvvigionamento energetico, sono iniziati nel 1986.

La prova tecnica, alla quale ha preso parte anche l'assessore regionale all'Ambiente Sara Vito, ha previsto il riempimento, iniziato in aprile, del lago artificiale dai 328 ai 338,5 metri. Come ha spiegato il presidente dell'Ente gestore della diga (il Consorzio di Bonifica Cellina Meduna) Americo Pippo, durante l'invaso "non si è verificata alcuna anomalia".

La prova odierna è terminata con la tracimazione artificiale, alla quale hanno assistito numerosi spettatori. Sottolineando come la funzione principale del manufatto sia quello di mettere in sicurezza il territorio dalle esondazioni, l'assessore regionale ha menzionato la firma con il Veneto del Protocollo sulla cooperazione nei campi della previsione e prevenzione dei disastri naturali e l'attività di difesa dal rischio idrogeologico, accanto al Piano di laminazione preventivo della diga di Ravedis, di recente approvato dalla Giunta regionale.

La consegna dell'opera, che è stata benedetta da don Angelo Santarossi, è stata definita "evento storico" per tutto il Pordenonese, il Friuli e l'Italia. Durante la cerimonia sono stati ringraziati tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della diga e sono stati ricordati alcuni momenti difficili della costruzione, durante la quale un operaio perse la vita. La diga di Ravedis rappresenta la seconda opera idraulica per ordine d'importanza che è stata realizzata negli ultimi decenni nell'Italia settentrionale.

Il volume dell'invaso è di 24 milioni di metri cubi, la superficie del lago a pieno regime è di 120 ettari. Alta sessanta metri, la diga è stata realizzata impiegando 300.000 metri cubi di calcestruzzo, senza l'utilizzo, come consentono le tecniche moderne, di materiali ferrosi. Assieme alla diga, anche i versanti circostanti sono monitorati costantemente con l'ausilio delle più moderne tecnologie. All'inaugurazione, oltre ai tecnici e ai collaboratori, hanno preso parte numerosi sindaci, il prefetto di Pordenone Pierfrancesco Galante e l'ex ministro alle Infrastrutture Pietro Lunardi.

ARC/MCH