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04.09.2007 14:38

AGRICOLTURA: MARSILIO, GESTIONE INCENTIVI KYOTO ALLE REGIONI

Passariano, 4 set - La Regione Friuli Venezia Giulia condivide pienamente gli obiettivi del Protocollo di Kyoto per raggiungere i valori di fissazione del carbonio nelle aree forestali per la riduzione del bilancio netto di emissioni di gas serra e sta già lavorando con impegno da anni, ma chiede con forza che lo Stato conceda l'opportunità di gestire gli incentivi (in gergo chiamati crediti forestali) sullo stesso territorio regionale.
"Lo Stato vuole gestire in proprio il patrimonio debiti- crediti (un credito corrisponde ad una tonnellata di anidride carbonica), mentre noi riteniamo giusto che questo avvenga a livello locale, perché solo se il meccanismo diventerà un'opportunità per il territorio sarà incentivato".
Lo ha affermato l'assessore regionale alle Risorse agricole, Enzo Marsilio, nel corso dell'odierno convegno sul ruolo e le opportunità per il settore agro-forestale nell'ambito del Protocollo di Kyoto, moderato dal direttore del servizio Gestione forestale, Emilio Gottardo, e a cui hanno partecipato esperti del ministero e dell'Università di Udine.
Sul fronte degli obiettivi, i risultati italiani non sono confortanti: siamo il secondo Paese debitore, dopo il Canada, tra gli Stati impegnati a rispettare Kyoto. Produciamo infatti circa 580 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno, mentre Kyoto ce ne concederebbe al massimo 480.
Il Friuli Venezia Giulia è comunque una regione virtuosa. "Stiamo lavorando già da anni al miglioramento della gestione sostenibile del patrimonio forestale e consideriamo importanti le opportunità che derivano dal Protocollo di Kyoto sia a livello finanziario sia ambientale. Anche la nuova programmazione comunitaria apporta una ulteriore incentivo per il miglioramento delle foreste all'interno di un equilibrio complessivo legato alle produzioni agricole", ha precisato Marsilio.
In Friuli Venezia Giulia sono censiti 300 mila ettari di bosco, una superficie che dal 1950 ad oggi è raddoppiata. Ogni anno la superficie boschiva cresce di circa 1 milione di metri cubi e ne vengono utilizzati 250.000 metri cubi, ossia un quarto del legname che i boschi producono. "Il bosco per fornire un metro cubo di legname assorbe circa due tonnellate di anidride carbonica, quindi in regione ogni anno i boschi assorbono circa due milioni di tonnellate di CO2 - spiega Giuseppe Vanone, del servizio regionale Gestione forestale -. Di queste, circa un quarto vengono utilizzati per legna da ardere e legname da opera, mentre i rimanenti tre quarti di CO2 assorbita rimangono in bosco".
Dati e mappatura più precisa del patrimonio boschivo regionale saranno raccolti a fine anno con l'INFC, ossia l'Inventario nazionale foreste e serbatoi di carbonio, previsto dalla legge di ratifica del Protocollo di Kyoto e dalla direttiva Cipe del 2002.
"Allo stato attuale è terminata la seconda fase dell'inventario ed è iniziata l'elaborazione delle stime di terza fase - ha spiegato Sandro Federici, dell'Agenzia per la Protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici del ministero dell'Ambiente -. I dati riguarderanno le superfici, ma anche dati sul carbonio accumulati nei fusti, rami e foglie, e nella terza fase anche quello presente in radici, lettiere e suolo. Ciò potrà dare un'idea generale della riduzione dell'inquinamento prodotto dalle industrie, elettricità e trasporti, operato dall'assorbimento di carbonio nei boschi".
Del tutto favorevole alla creazione di una "borsa locale dei crediti" Alessandro Peressotti, docente di Agronomia dell'Università di Udine, che nella sua relazione ha dimostrato l'efficacia della gestione di un registro locale dei crediti che motiverebbe gli "emettitori di gas", grandi aziende ma anche singoli cittadini, ad investire nell'acquisto di "quote" in loco e implementerebbe così buone politiche di accumulo di carbonio.
ARC/EP