L'assessore: "Un modello europeo per superare il digital divide" Bruxelles, 7 ott - "Questo riconoscimento all'interno dei tre progetti ritenuti dall'Unione europea tra i più interessanti realizzati dai diversi Paesi, conferma che il nostro duro lavoro sta avendo un impatto significativo e può rappresentare un modello di buona pratica per altri territori in Europa. Ci è stato attribuito un ruolo di avanguardia nel superamento del digital divide e la menzione odierna ci incoraggia a rafforzare ulteriormente le partnership tra le varie realtà comunitarie". Lo ha detto l'assessore regionale ai Sistemi informativi Sebastiano Callari a Bruxelles, dove il progetto della Regione Excellent Region in a Multimedia European Society (Ermes) è stato riconosciuto tra i primi tre più interessanti a livello comunitario nell'ambito dell'European digital connecting awards. La manifestazione, alla quale ha partecipato anche l'amministratore unico di Insiel Diego Antonini, premia i progetti ritenuti più importanti, in grado di implementare le reti digitali in Europa e capaci di mettere in luce le infrastrutture di successo. Il piano, avviato con l'obiettivo di garantire servizi digitali avanzati per la Pubblica amministrazione e stimolare lo sviluppo economico e sociale, ha interessato tutti i comuni del Friuli Venezia Giulia, molti dei quali a bassa densità abitativa e con caratteristiche montane e rurali. In particolare, Ermes si fonda su tre linee strategiche: la realizzazione di una rete unificata per la Pubblica amministrazione regionale, la correzione del fallimento del mercato attraverso la cessione della capacità trasmissiva inutilizzata a operatori privati e istituti di ricerca e, infine, la messa a disposizione di connessioni a banda larga affidabili e aggiornate per tutti i cittadini. "Grazie a un investimento complessivo di circa 140 milioni di euro, sostenuto anche da fondi strutturali europei, la Regione - ha spiegato Callari - ha già connesso tutti i Comuni e oltre 1.300 siti pubblici, tra cui 1.000 istituti scolastici e l'intero sistema sanitario. Sono inoltre stati posati 2.200 chilometri di dorsale in fibra ottica e messo a disposizione 14.000 chilometri di rete agli operatori privati e 1.000 chilometri al settore della ricerca. A ciò si aggiunge la creazione di una rete Wi-fi pubblica gratuita con oltre 800 hotspot". Nelle aree montane e rurali in cui il mercato ha poco interesse nell'investire risorse per la digitalizzazione il rischio è quello di avere un elevato "digital divide": qui la bassa densità abitativa, il territorio difficile e le sfide economiche portano a una scarsa qualità dei servizi a banda larga. "Il nostro obiettivo con il programma Ermes - ha chiarito Callari - è quello di affrontare direttamente questo problema, garantendo uno sviluppo tecnologico uniforme su tutto il nostro territorio, in modo che nessuno venga lasciato indietro. Il nostro progetto è concepito per essere pienamente allineato con un approccio basato sul mercato. Favoriamo infatti la concorrenza e incoraggiamo l'ingresso di nuovi operatori. Con Ermes andiamo ad abbassare le barriere di ingresso dei privati nelle aree di territorio più svantaggiate e, in questo modo, affrontiamo direttamente il problema noto come 'fallimento del mercato' - ovvero la situazione in cui le aziende private semplicemente non sono incentivate a investire". Secondo Callari, il riconoscimento europeo "è un incoraggiamento a proseguire con determinazione verso il superamento definitivo del divario digitale, in particolare nelle aree montane, attraverso servizi di connettività mobile e nuovi progetti sostenuti dal programma europeo Connecting Europe Facility (Cef)". ARC/AL/ma