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29.07.2025 11:52

Salute: Riccardi, garantita continuità dei punti prelievo territoriali

L'assessore ha incontrato gli amministratori comunali della zona collinare udinese: è stata chiarita la funzione del servizio, che non è stato mai sospeso
Palmanova, 29 lug - "Nessuno è stato lasciato senza servizio. I punti prelievo non sono chiusi, ma organizzati in modo diverso per rispondere meglio ai bisogni reali delle persone fragili, già in carico all'azienda sanitaria e alle quali è giunta una puntuale, tempestiva comunicazione e assistenza in tal senso".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, aprendo l'incontro tenutosi oggi a Palmanova con i sindaci della zona collinare del Friuli.
"Il clima dell'incontro è stato positivo e costruttivo - ha sottolineato Riccardi -. Ringrazio gli amministratori locali per la loro presenza e per aver rappresentato con serietà le preoccupazioni delle comunità".
"L'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc) ha garantito la regolare presa in carico durante la rimodulazione organizzativa di tutte le persone fragili che necessitavano del servizio di prelievo: nessuno è rimasto escluso - ha ribadito Riccardi -. Questo è un aspetto fondamentale che abbiamo potuto mettere in evidenza oggi e chiarire con la più completa trasparenza e verità. Lo stesso servizio, seppure ridefinito in alcune modalità per motivi contingenti legati alle complessità del mese di agosto, è stato comunque garantito e continuerà ad esserlo. A partire da settembre sarà pienamente riattivato".
"Siamo in una fase di grande trasformazione - ha poi ricordato Riccardi -: i bisogni delle persone cambiano e il sistema sanitario deve adeguarsi. Dobbiamo mettere in sicurezza soprattutto i soggetti più fragili e chi vive in aree marginali. Questo riassetto complessivo deve proseguire se vogliamo evitare che i servizi, pensati per chi ha reali necessità, vengano usati impropriamente da chi potrebbe accedere per altre vie. Non possiamo permetterci distorsioni che penalizzano i più deboli".
L'assessore ha fatto notare, poi, come sia necessario, oggi, "fare uno sforzo di maggiore informazione a beneficio di cittadini e degli enti locali. I Comuni sono spesso la prima porta a cui si rivolge chi ha un problema ed è fondamentale che anche la comunicazione sia chiara e tempestiva".
"Un altro tema prioritario - ha aggiunto - è quello dei trasporti, in particolare per le persone fragili, non autosufficienti e residenti in aree difficilmente raggiungibili. Le aziende sanitarie dovranno attivarsi per soluzioni strutturali che garantiscano l'accesso ai servizi, anche con il supporto del terzo settore e del volontariato, finché sarà possibile. Ma bisogna guardare ad un modello strutturale, non basato solo sulla generosità, alla quale va tutta la nostra gratitudine".
Nel corso dell'incontro è stato ricordato che i punti prelievo territoriali seguono percorsi differenti in base alla tipologia di utenza. Le postazioni "in prossimità" non sono servizi aperti al pubblico, ma riservati ai pazienti già in carico al sistema sanitario regionale. Sono spazi organizzativi funzionali, gestiti direttamente dai distretti.
Durante l'estate si è reso necessario un rimodellamento temporaneo, non una chiusura: gli operatori hanno contattato uno per uno i pazienti interessati, trovando per tutti soluzioni adeguate: prelievi domiciliari o accessi in punti alternativi. Dove c'erano difficoltà logistiche, si è chiesto supporto ai Comuni, ma sempre nell'ambito di un'organizzazione interna.
L'assessore ha anche evidenziato che, nel tempo, si sono consolidate alcune prassi non corrette: "In diversi casi si è verificato un uso improprio dei punti prelievo, con accessi spontanei da parte di cittadini non in carico, generando carichi di lavoro aggiuntivi e fuori procedura. È quindi necessario riportare ordine e verificare la coerenza dell'organizzazione su tutto il territorio".
L'incontro è stato occasione anche per guardare oltre l'emergenza, affrontando i temi strategici della sanità del futuro: le Case della comunità, il Punto unico di accesso (Pua), l'integrazione tra sociale e sanitario, e soprattutto la presa in carico fuori dall'ospedale.
"Dobbiamo investire sulla rete di prossimità e garantire risposte con appropriatezza, soprattutto nei territori più fragili - ha concluso Riccardi -. Serve una riorganizzazione strutturata, con modelli sostenibili, una comunicazione efficace e un'azione culturale condivisa. Il vero cambiamento non si fa da soli, ma col fattivo supporto di tutti, consapevoli però di come una trasformazione sia necessaria proprio per garantire equità". ARC/PT/pph