Salute: Riccardi, garantita continuità dei punti prelievo territoriali
L'assessore ha incontrato gli amministratori comunali della zona
collinare udinese: è stata chiarita la funzione del servizio, che
non è stato mai sospeso
Palmanova, 29 lug - "Nessuno è stato lasciato senza servizio.
I punti prelievo non sono chiusi, ma organizzati in modo diverso
per rispondere meglio ai bisogni reali delle persone fragili, già
in carico all'azienda sanitaria e alle quali è giunta una
puntuale, tempestiva comunicazione e assistenza in tal senso". Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Riccardo
Riccardi, aprendo l'incontro tenutosi oggi a Palmanova con i
sindaci della zona collinare del Friuli. "Il clima dell'incontro è stato positivo e costruttivo - ha
sottolineato Riccardi -. Ringrazio gli amministratori locali per
la loro presenza e per aver rappresentato con serietà le
preoccupazioni delle comunità". "L'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (AsuFc) ha
garantito la regolare presa in carico durante la rimodulazione
organizzativa di tutte le persone fragili che necessitavano del
servizio di prelievo: nessuno è rimasto escluso - ha ribadito
Riccardi -. Questo è un aspetto fondamentale che abbiamo potuto
mettere in evidenza oggi e chiarire con la più completa
trasparenza e verità. Lo stesso servizio, seppure ridefinito in
alcune modalità per motivi contingenti legati alle complessità
del mese di agosto, è stato comunque garantito e continuerà ad
esserlo. A partire da settembre sarà pienamente riattivato". "Siamo in una fase di grande trasformazione - ha poi ricordato
Riccardi -: i bisogni delle persone cambiano e il sistema
sanitario deve adeguarsi. Dobbiamo mettere in sicurezza
soprattutto i soggetti più fragili e chi vive in aree marginali.
Questo riassetto complessivo deve proseguire se vogliamo evitare
che i servizi, pensati per chi ha reali necessità, vengano usati
impropriamente da chi potrebbe accedere per altre vie. Non
possiamo permetterci distorsioni che penalizzano i più deboli". L'assessore ha fatto notare, poi, come sia necessario, oggi,
"fare uno sforzo di maggiore informazione a beneficio di
cittadini e degli enti locali. I Comuni sono spesso la prima
porta a cui si rivolge chi ha un problema ed è fondamentale che
anche la comunicazione sia chiara e tempestiva". "Un altro tema prioritario - ha aggiunto - è quello dei
trasporti, in particolare per le persone fragili, non
autosufficienti e residenti in aree difficilmente raggiungibili.
Le aziende sanitarie dovranno attivarsi per soluzioni strutturali
che garantiscano l'accesso ai servizi, anche con il supporto del
terzo settore e del volontariato, finché sarà possibile. Ma
bisogna guardare ad un modello strutturale, non basato solo sulla
generosità, alla quale va tutta la nostra gratitudine". Nel corso dell'incontro è stato ricordato che i punti prelievo
territoriali seguono percorsi differenti in base alla tipologia
di utenza. Le postazioni "in prossimità" non sono servizi aperti
al pubblico, ma riservati ai pazienti già in carico al sistema
sanitario regionale. Sono spazi organizzativi funzionali, gestiti
direttamente dai distretti. Durante l'estate si è reso necessario un rimodellamento
temporaneo, non una chiusura: gli operatori hanno contattato uno
per uno i pazienti interessati, trovando per tutti soluzioni
adeguate: prelievi domiciliari o accessi in punti alternativi.
Dove c'erano difficoltà logistiche, si è chiesto supporto ai
Comuni, ma sempre nell'ambito di un'organizzazione interna. L'assessore ha anche evidenziato che, nel tempo, si sono
consolidate alcune prassi non corrette: "In diversi casi si è
verificato un uso improprio dei punti prelievo, con accessi
spontanei da parte di cittadini non in carico, generando carichi
di lavoro aggiuntivi e fuori procedura. È quindi necessario
riportare ordine e verificare la coerenza dell'organizzazione su
tutto il territorio". L'incontro è stato occasione anche per guardare oltre
l'emergenza, affrontando i temi strategici della sanità del
futuro: le Case della comunità, il Punto unico di accesso (Pua),
l'integrazione tra sociale e sanitario, e soprattutto la presa in
carico fuori dall'ospedale. "Dobbiamo investire sulla rete di prossimità e garantire risposte
con appropriatezza, soprattutto nei territori più fragili - ha
concluso Riccardi -. Serve una riorganizzazione strutturata, con
modelli sostenibili, una comunicazione efficace e un'azione
culturale condivisa. Il vero cambiamento non si fa da soli, ma
col fattivo supporto di tutti, consapevoli però di come una
trasformazione sia necessaria proprio per garantire equità".
ARC/PT/pph
Salute: Riccardi, garantita continuità dei punti prelievo territoriali