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19.06.2025 13:25

Salute: Riccardi, ambulatorio cure palliative Go migliora qualità vita

L'assessore all'inaugurazione della nuova struttura
Gorizia, 19 giu - "L'organizzazione che opera attorno a questo nuovo ambulatorio è un modello di competenze orizzontali e interdisciplinari, che vede al centro il tema della cronicità rispetto all'acuzie. Si tratta, infatti, di percorsi definiti con fatica dal sistema professionale, ma che oggi, in questa struttura, trovano un riconoscimento concreto".
Lo ha detto stamani, all'Ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia, l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, in occasione dell'inaugurazione dell'Ambulatorio di cure palliative simultanee, che rappresentano un approccio di assistenza integrata avviato contemporaneamente alla terapia curativa o di mantenimento, anziché attendere che le condizioni del paziente peggiorino fino a richiedere esclusivamente cure palliative di fine vita. Questo modello mira a migliorare la qualità della vita del paziente fin dalle prime fasi della malattia, attraverso il controllo dei sintomi, il supporto psicologico, sociale e spirituale.
Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, persiste ancora una cultura troppo accentrata sull'ospedale e sulla risposta all'acuzie. "Dobbiamo - ha affermato l'assessore - allungare la catena dell'assistenza, distribuirla nel territorio, contrastando così molti fenomeni di inappropriatezza. Fenomeni che, di fatto, garantiscono risposte eccessive ad alcuni, sottraendole a coloro che rischiano di non riceverne affatto".
A questo riguardo, Riccardi ha posto il tema del processo di riorganizzazione del sistema, reso necessario dall'allungamento della longevità. "Spesso qualcuno ricorre a una narrazione semplificata e distorta: quando si cerca di razionalizzare un servizio e di concentrare le casistiche, questi fenomeni vengono percepiti come un.a sottrazione. Ma non è così".
"Riorganizzare, infatti - ha concluso Riccardi - non significa togliere: significa rendere più efficaci le risposte. Per adeguarle ai bisogni delle persone, che sono radicalmente cambiati, dobbiamo superare un modello che resiste a modificarsi alla stessa velocità con cui evolvono le esigenze della popolazione". ARC/GG/al