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20.05.2025 14:32

Salute: Riccardi, numeri ortopedia isontina frutto di lavoro nel tempo

Più interventi, liste d'attesa accorciate e fratture del femore operate entro le 48 ore
Gorizia, 20 mag - "Aumentano gli interventi, si riducono i tempi di attesa, la degenza media diminuisce e soprattutto oltre il 90 per cento delle operazioni per fratture al collo del femore avviene entro le 48 ore: questi numeri dell'ortopedia isontina sono il risultato di un lavoro faticoso e costruito nel tempo che oggi possiamo dire chiuda la criticità vissuta nell'era post Covid".
È la sintesi dell'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi sulla conferenza stampa all'ospedale San Giovanni di Dio in cui sono stati illustrati i dati dell'attività nella specialità ortopedica dei presidi ospedalieri di Gorizia e Monfalcone. All'evento erano presenti il sindaco del capoluogo isontino Rodolfo Ziberna, il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana e il direttore dell'area isontina dell'Ortopedia, il dottor Jacopo Bonica.
Riccardi ha evidenziato in particolare l'importanza del dato sulla celerità delle operazioni per la rottura del femore, "uno dei dati più significativi per quanto riguarda le persone anziane e uno dei parametri più valutati dalla scuola superiore Sant'Anna di Pisa".
L'attività chirurgica dell'ortopedia isontina ha registrato nel 2024 un incremento dell'11,3% rispetto al 2019 e del 6% rispetto al 2023, con oltre 350 protesi di anca e ginocchio e oltre 1000 interventi per traumi. A sua volta l'attività ambulatoriale ha garantito una significativa riduzione dei tempi d'attesa per le prime visite ortopediche, rispettando le diverse categorie di priorità (B, D e P), con scadenza entro i 10, 30 e 120 giorni, con un aumento generalizzato delle prestazioni rispetto al periodo 2019-2024.
"Abbiamo messo le cose sul binario giusto - ha osservato Riccardi -, ma dobbiamo avanzare ancora, in particolare per prevenire su base regionale la fuga delle prestazioni in campo protesico".
L'assessore alla Salute ha quindi allargato il discorso, orientandolo alla questione della "tenuta futura del sistema". Una tenuta che, come ha spiegato, è fatta di un complesso di fattori, a partire dall'appropriatezza delle prestazioni e dalla difesa delle professionalità sanitarie, avvantaggiata da una specializzazione delle vocazioni, in particolare tra gli ospedali spoke. "Occorre ridurre le sovrapposizioni, accrescere il coordinamento e riequilibrare l'asse strategico tra le degenze ospedaliere e le cure territoriali - ha concluso l'assessore -, tenendo ben presenti i due nodi chiave: le cure primarie e la non autosufficienza, questioni che hanno una valenza non locale, ma generale ed epocale". ARC/PPH/ep