Infrastrutture: Amirante, carcere San Vito con rigenerazione urbana
L'assessore alla presentazione del progetto del nuovo
penitenziario. "L'intervento consentirà anche di restituire alla
città di Pordenone il suo antico castello, che sarà trasformato San Vito al Tagliamento, 22 feb - "Un'opera strategica e molto
importante, non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per l'intero
Paese, che si inserisce perfettamente nella visione di
rigenerazione urbana della Regione. Un ringraziamento va al
Governo, e in particolare ai ministri Carlo Nordio e Luca Ciriani
che quì lo rappresentano, per l'impegno mostrato nello sbloccare
un'opera fondamentale che era ferma da troppi anni. Un intervento
di grande rilievo che risponderà adeguatamente alle necessità del
sistema carcerario nazionale, ma che risolverà finalmente il
problema del sovraffollamento dell'attuale carcere di Pordenone".
Lo ha detto questa mattina l'assessore regionale alle
Infrastrutture e territorio Cristina Amirante durante la
presentazione alla cittadinanza del progetto del nuovo istituto
penitenziario di San Vito al Tagliamento - la consegna dei primi
lavori era avvenuta lo scorso mese di novembre - che sorgerà
nell'area dell'ex caserma "Fratelli Dall'Armi", ormai dismessa da
oltre vent'anni, attraverso la costruzione di cinque nuovi
edifici e la ristrutturazione di un fabbricato esistente. Il
nuovo carcere potrà ospitare 300 detenuti e dovrà essere pronto
entro il 2026. Il costo dell'opera è di circa 60 milioni. Al sopralluogo e alla successiva presentazione del progetto alle
istituzioni e alla comunità locale nell'Auditorium Zotti di San
Vito, erano presenti i ministri della Giustizia Carlo Nordio, e
dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il viceministro
dell'Ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava, oltre al
vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e
trasporti Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento.
Presenti, tra gli altri, anche il prefetto di Pordenone Michele
Lastella, il sindaco di San Vito al Tagliamento Alberto Bernava e
i vertici dell'impresa Pizzarotti. "La realizzazione di questa importante struttura - ha proseguito
Amirante, che in mattinata aveva partecipato con le altre
autorità al sopralluogo nel cantiere da poco avviato - consentirà
la rigenerazione urbana di un'importante area della città di San
Vito al Tagliamento, fino a oggi occupata da una caserma dismessa
ormai da un ventennio". L'assessore ha inoltre assicurato il sostegno della Regione al
futuro recupero del castello di Pordenone, che sarà liberato una
volta conclusi i lavori del nuovo penitenziario sanvitese. "Allo stesso tempo - ha aggiunto l'assessore - questo intervento
darà la possibilità al Comune di Pordenone di ritornare in
possesso del proprio antico castello del tredicesimo secolo, oggi
appunto sede carceraria, potendo così immaginare una sua
trasformazione e la restituzione alla comunità con una
destinazione e una funzione completamente nuove. Un percorso nel
quale - ha sostenuto l'esponente della Giunta regionale -
l'Amministrazione regionale sarà al fianco della città di
Pordenone e del suo territorio per immaginare e progettare
insieme un importante piano di recupero e rigenerazione della
struttura che rientrerà a pieno titolo nell'assetto urbanistico
della città".
ARC/LIS/ma
Infrastrutture: Amirante, carcere San Vito con rigenerazione urbana
L'assessore regionale Cristina Amirante con i ministri Carlo Nordio e Luca Ciriani al sopralluogo nel cantiere per il nuovo penitenziario a San Vito al Tagliamento.
L'assessore regionale Cristina Amirante, al centro, in un momento del sopralluogo al cantiere del nuovo penitenziario a San Vito al Tagliamento.
L'intervento dell'assessore regionale Cristina Amirante durante l'illustrazione del progetto del nuovo Istituto penitenziario che sorgerà a San Vito al Tagliamento.
L'assessore Cristina Amirante, prima da sinistra, con le altre autorità nell'auditorium Zotti di San Vito per la presentazione del progetto del nuovo carcere sanvitese
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