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15.02.2025 13:52

Oslavia:Callari, riapertura Sacrario serve a costruire futuro migliore

Gorizia, 15 feb - "La riapertura del Sacrario di Oslavia ci ricorda che da qui siamo ripartiti per fare della nostra terra una terra di condivisione e inclusione. Cerimonie come quella di oggi fanno sì che il ricordo diventi propositivo per la costruzione di un futuro migliore".
Questo il commento dell'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari a margine della cerimonia di riapertura del Sacrario di Oslavia a cui ha preso parte in rappresentanza della Regione. Al taglio del nastro era presente il ministro della Difesa Guido Crosetto, con la medaglia d'oro al valor militare Paola Del Din, oltre al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, al Capo di Stato maggiore della Difesa Luciano Portolano e al sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. Numerosi anche i primi cittadini isontini con la fascia tricolore.
"In un anno in cui celebriamo Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura, essere qui oggi serve a ricordare una pagina importante della nostra storia. Qui sono conservati i resti di oltre 50mila persone: da questo luogo possiamo riscoprire la nostra identità storica e le grandi sofferenze del nostro territorio, per costruire un futuro diverso di condivisione" ha concluso Callari.
Inaugurato nel 1938, il monumento, luogo simbolo della Grande guerra, sorge sul Monte Calvario e custodisce le spoglie di 57mila caduti, di cui 37mila ignoti, per la gran parte italiani oltre a 539 austro-ungarici. Il Sacrario è stato riaperto oggi al pubblico dopo un intervento di restauro condotto dall'Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa (rappresentato oggi dal generale di Corpo d'armata Andrea Rispoli) e al quale ha contribuito anche l'Amministrazione regionale con circa 50mila euro. La cerimonia, organizzata dal Comando militare Esercito Friuli Venezia Giulia, è poi proseguita con una funzione religiosa e con la visita all'ossario.
L'intervento di ripristino ha riguardato il cancello e la scalinata principale, chiusi da diversi anni, la ristrutturazione della campana Chiara, che riprenderà a suonare dopo dieci anni, la conservazione di quattro pezzi di artiglieria esposti sul terrazzo del Sacrario, oltre infine alla piantumazione di alberi e aree verdi curata dagli studenti dell'Istituto tecnico agrario "Brignoli" di Gradisca d'Isonzo. ARC/SSA/gg