Salute:Riccardi, cambiare modello per dare risposte ad acuto e cronico
L'assessore è intervenuto al convegno organizzato in occasione
della Giornata delle malattie rare 2025
Udine, 11 feb - "Sulle malattie rare si sta portando avanti un
percorso importante che vede il coinvolgimento di professionisti,
delle persone che ne soffrono, delle loro famiglie e delle
associazioni che danno un prezioso supporto anche sul territorio.
Un sistema intelligente, multidisciplinare, che oggi risponde
alla reale domanda di salute e di cura di questa fascia di
popolazione, che rappresenta tra il 6 e l'8% della popolazione.
Allo stesso modo, in maniera ormai improcrastinabile, dobbiamo
affrontare il cambiamento di un modello ormai superato del
sistema sanitario, che ha il suo baricentro spostato rispetto a
trent'anni fa: non più solo sull'acuzie, alla quale comunque
diamo una risposta sostanziale ed efficace, ma anche sulla
cronicità, che oggi, soprattutto guardando al futuro, rappresenta
una sfida da affrontare senza tentennamenti. Pena l'indebolimento
di una grande conquista: lo stesso sistema sanitario pubblico e
la possibilità di accedervi da parte del cittadino, in
particolare di quello più debole". L'ha sottolineato l'assessore regionale alla Salute del Friuli
Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto questo pomeriggio
al convegno organizzato a Udine, in occasione della Giornata
delle malattie rare 2025, e tenutosi nel salone del Parlamento
del Castello. "Dobbiamo assumerci la responsabilità, nella nostra quota
personale di comunicazione nella vita quotidiana, come cittadini
facenti parte di un sistema, di promuovere questo cambiamento,
partendo innanzitutto dall'aspetto culturale e dalla comprensione
della sua profonda necessità - ha detto Riccardi -. Il tema di
cui parliamo è trasversale, interessa ciascuno di noi e ha
ricadute sulla vita di tutti. Non possiamo permetterci ulteriori
rinvii: significherebbe prendere la decisione di non decidere e
di continuare ad appoggiarci maldestramente a una struttura
organizzativa obsoleta, arrugginita e inappropriata". "La nuova rete oncologica regionale è uno degli esempi del
percorso da seguire: ferma da decenni, è stata attualizzata; non
senza resistenze, purtroppo, da parte di chi si illude che le
cose possano rimanere sempre le stesse ed essere efficienti nella
stessa modalità di un tempo, chiudendo gli occhi davanti a
un'evidente e profonda trasformazione della società sotto il
profilo anagrafico e della natalità" - ha osservato l'assessore
regionale. "Ritengo che la comunità e le persone abbiano una maggiore
consapevolezza dell'urgenza di questo passo da compiere rispetto
ad alcune forze contrarie, le quali denunciano 'tagli' senza
considerare l'importanza di una visione d'insieme e senza fare i
conti con la praticità e la concretezza di ciò che il presente ci
offre. Al di là della teoria, abbiamo a disposizione risorse
professionali limitate e risorse finanziarie importanti ma non
infinite, che vogliamo comunque continuare a garantire, per
rispondere in modo sistematico e organizzato ai crescenti
problemi della cronicità" - ha concluso, infine, Riccardi.
ARC/PT/gg
Salute: Riccardi, cambiare modello per dare risposte ad acuto e cronico