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18.12.2024 14:25

Salute:Riccardi, Sala ibrida a Cattinara frutto di investimenti record

Combina tecnologie avanzate a multidisciplinarietà, in linea con la vocazione degli hub
Trieste, 18 dic - "L'attivazione della Sala ibrida all'ospedale di Cattinara è frutto di una politica di investimenti regionali record, superiori al miliardo in sei anni, con una crescita del 370 per cento rispetto al quinquennio precedente: una Sala che suggella il modello della multidisciplinarietà, accresce le condizioni di lavoro dei professionisti della salute e riduce l'impatto degli interventi chirurgici sui pazienti".
È quanto affermato dall'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi in occasione dell'inaugurazione della nuova struttura che sorge al quarto piano della torre chirurgica dell'ospedale triestino ed è costata quasi 2 milioni di euro.
La Sala Ibrida è la trasformazione della sala operatoria in un ambiente dove si integrano le tecnologie più avanzate permettendo l'esecuzione di interventi di precisione e con tecniche mininvasive, che riducono i tempi di degenza dei pazienti e consentono in molti casi di limitare o eliminare del tutto l'impiego dei mezzi di contrasto, con particolare beneficio per i pazienti che soffrono di patologie renali. Nella Sala ibrida è spesso possibile operare con microincisioni o addirittura in via percutanea. Vantaggi della Sala sono, ad esempio, l'agibilità sulle carotidi affette da placche invasive o l'azione anti-ostruttiva sugli arti inferiori dei pazienti diabetici esposti al rischio di cancrena. Cuore della Sala ibrida, come ha spiegato il professor Sandro Lepidi, è l'angiografo rotazionale robotizzato che permette di acquisire immagini in 3d, simili a quelle della Tac, facilitando l'azione operatoria con precisione microchirurgica. "Aver attivato a Cattinara una delle prime sale ibride in Italia - ha rilevato Riccardi - dimostra la direzione chiara in cui si muove la Regione: ospedali hub che fanno gli ospedali hub in un contesto di attualizzazione della rete ospedaliera nella quale i nosocomi di rete, i cosiddetti spoke, fanno il loro mestiere dividendosi le competenze ed evitando quelle sovrapposizioni che oggi costano moltissimo e non danno risposte ai bisogni delle persone. Siamo in una fase in cui la Regione investe molte risorse per la salute, ma anche nelle quali molti nodi vengono al pettine: non c'è più tempo - questo il monito dell'assessore - per le malinconie di chi difende il proprio castello col fine di salvaguardare piccole rendite di posizione".
Alla presentazione sono intervenuti tra gli altri il direttore generali di Asugi Antonio Poggiana, il professor Gianfranco Sinagra e i professori Umberto Lucangelo e Nicolò de Manzini. ARC/PPH/Al