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18.07.2024 18:53

Economia: Fedriga, sviluppo con formazione e differenziazione mercati

Bini: ruolo da protagonista della Regione negli indirizzi economici
Trieste, 18 lug - "Due sono i punti su cui si deve fondare l'azione della Regione nel medio e lungo periodo per affrontare le sfide dello sviluppo economico: un sistema formativo capace di tenere il passo dei cambiamenti tecnologici e una differenziazione, nell'ambito dell'export, di quelli che sono i mercati delle nostre aziende".
Lo ha detto oggi a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga nel corso alla presentazione delle prime indicazioni per il Piano 'Agenda FVG Manifattura 2030' a cui, oltre all'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, hanno partecipato anche il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini e il senior partner e responsabile dell'Area Scenari e Intelligence di The European House-Ambrosetti Lorenzo Tavazzi.
Come ha spiegato il massimo esponente della Giunta regionale, per avere delle imprese competitive e, allo stesso tempo, tenere alto il tasso di occupazione, la formazione - che deve essere continua - è un elemento basilare.
In relazione all'export, Fedriga ha rimarcato il pericolo di rimanere ostaggi come Paese rispetto ad altre nazioni coinvolte in crisi internazionali. "Per questo - ha aggiunto Fedriga - serve differenziare, cercando mercati coerenti con il nostro modello di stato democratico. Questo anche per le forniture energetiche, come ha insegnato la lezione del gas. Anche perché le complessità degli scenari che abbiamo di fronte non si risolveranno a breve, ma anzi rischiano di allargarsi ad altre aree geografiche".
"Il sistema europeo - ha concluso il governatore -, come ha dimostrato la pandemia con i dispositivi medici di protezione, deve poter disporre di filiere produttive proprie negli asset strategici, da quello sanitario a quello tecnologico".
Da parte sua l'assessore Bini ha sottolineato come la Regione voglia essere protagonista dell'indirizzo economico da dare al territorio, pur nella difficoltà di fare una programmazione a lungo termine. In quest'ottica l'esponente della Giunta regionale ha ricordato i dati positivi dell'economia Fvg con il Pil in crescita del 5,1 per cento nel rapporto tra il 2018 e il 2023 e con il tasso di occupazione 2023 al 4,2 per cento rispetto al 6,2 del 2019.
"Siamo riusciti a creare un ecosistema virtuoso - ha aggiunto Bini -. Merito dell'ascolto e del confronto costante con le associazioni di categoria e con quella rete capillare sul territorio formata dai consorzi di sviluppo economico locale e dai cluster di settore. Inoltre, va sottolineato il ruolo della Regione, che in questi anni ha iniettato importanti risorse nel tessuto economico, capaci di stimolare gli investimenti degli imprenditori".
"Cinque - ha detto ancora l'assessore - sono le sfide che con questo studio cercheremo di affrontare per l'economia regionale: la dimensione delle imprese; la conquista di nuovi mercati per l'export; l'innovazione tecnologica; la decarbonizzazione; i processi formativi per una manodopera qualificata, ambito in cui vanno registrati i progetti già avviati dalle associazioni di categoria. A ciascuna sfida - ha precisato l'esponente della giunta Fedriga - abbiamo fatto corrispondere una direttrice di intervento".
Nel dettaglio, le proposte maturate dallo studio condotto da Ambrosetti puntano innanzitutto a favorire i processi di aggregazione e crescita dimensionale delle imprese, per affrontare meglio le sfide del mercato. Sul fronte dell'export, è stata sottolineata l'importanza di creare una rete di centri per l'export in grado di supportare le imprese regionali in alcuni mercati esteri chiave e in forte crescita, come quello Americano e quello Medio Orientale.
È stato ribadito il ruolo chiave che la decarbonizzazione avrà nello sviluppo economico regionale e nazionale, mentre per quel che riguarda l'innovazione tecnologica (in particolare dell'IA) le prime ipotesi di accompagnamento delle imprese prevedono la creazione di un centro di ricerca e sviluppo pre-competitivo di riferimento nel Nordest, a servizio di aree selezionate di specializzazione. Infine, in risposta alla crescente richiesta di manodopera, lo studio ha evidenziato la necessità di intervenire strutturalmente su upskill, reskill e attrazione di forza lavoro qualificata in regione, anche attraverso lo sviluppo del sistema degli ITS.
Il Piano adesso seguirà il seguente sviluppo: finalizzazione del percorso di coinvolgimento e ascolto delle Istituzioni e degli stakeholder del Friuli Venezia Giulia; affinamento dell'analisi dei cluster produttivi e delle specializzazioni dei 4 ambiti ex provinciali del Friuli Venezia Giulia; messa a punto della versione finale delle linee d'indirizzo per la pianificazione strategica dello sviluppo industriale in Friuli Venezia Giulia. Dopodiché, lo studio completo verrà presentato in autunno a Udine e successivamente ci sarà un roadshow di confronto con le imprese, che farà tappa a Pordenone e Gorizia. ARC/GG/al