Economia: Fedriga, sviluppo con formazione e differenziazione mercati
Bini: ruolo da protagonista della Regione negli indirizzi
economici Trieste, 18 lug - "Due sono i punti su cui si deve fondare
l'azione della Regione nel medio e lungo periodo per affrontare
le sfide dello sviluppo economico: un sistema formativo capace di
tenere il passo dei cambiamenti tecnologici e una
differenziazione, nell'ambito dell'export, di quelli che sono i
mercati delle nostre aziende". Lo ha detto oggi a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga
nel corso alla presentazione delle prime indicazioni per il Piano
'Agenda FVG Manifattura 2030' a cui, oltre all'assessore
regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, hanno
partecipato anche il vicedirettore del Corriere della Sera
Federico Fubini e il senior partner e responsabile dell'Area
Scenari e Intelligence di The European House-Ambrosetti Lorenzo
Tavazzi. Come ha spiegato il massimo esponente della Giunta regionale, per
avere delle imprese competitive e, allo stesso tempo, tenere alto
il tasso di occupazione, la formazione - che deve essere continua
- è un elemento basilare. In relazione all'export, Fedriga ha rimarcato il pericolo di
rimanere ostaggi come Paese rispetto ad altre nazioni coinvolte
in crisi internazionali. "Per questo - ha aggiunto Fedriga -
serve differenziare, cercando mercati coerenti con il nostro
modello di stato democratico. Questo anche per le forniture
energetiche, come ha insegnato la lezione del gas. Anche perché
le complessità degli scenari che abbiamo di fronte non si
risolveranno a breve, ma anzi rischiano di allargarsi ad altre
aree geografiche". "Il sistema europeo - ha concluso il governatore -, come ha
dimostrato la pandemia con i dispositivi medici di protezione,
deve poter disporre di filiere produttive proprie negli asset
strategici, da quello sanitario a quello tecnologico". Da parte sua l'assessore Bini ha sottolineato come la Regione
voglia essere protagonista dell'indirizzo economico da dare al
territorio, pur nella difficoltà di fare una programmazione a
lungo termine. In quest'ottica l'esponente della Giunta regionale
ha ricordato i dati positivi dell'economia Fvg con il Pil in
crescita del 5,1 per cento nel rapporto tra il 2018 e il 2023 e
con il tasso di occupazione 2023 al 4,2 per cento rispetto al 6,2
del 2019. "Siamo riusciti a creare un ecosistema virtuoso - ha aggiunto
Bini -. Merito dell'ascolto e del confronto costante con le
associazioni di categoria e con quella rete capillare sul
territorio formata dai consorzi di sviluppo economico locale e
dai cluster di settore. Inoltre, va sottolineato il ruolo della
Regione, che in questi anni ha iniettato importanti risorse nel
tessuto economico, capaci di stimolare gli investimenti degli
imprenditori". "Cinque - ha detto ancora l'assessore - sono le sfide che con
questo studio cercheremo di affrontare per l'economia regionale:
la dimensione delle imprese; la conquista di nuovi mercati per
l'export; l'innovazione tecnologica; la decarbonizzazione; i
processi formativi per una manodopera qualificata, ambito in cui
vanno registrati i progetti già avviati dalle associazioni di
categoria. A ciascuna sfida - ha precisato l'esponente della
giunta Fedriga - abbiamo fatto corrispondere una direttrice di
intervento". Nel dettaglio, le proposte maturate dallo studio condotto da
Ambrosetti puntano innanzitutto a favorire i processi di
aggregazione e crescita dimensionale delle imprese, per
affrontare meglio le sfide del mercato. Sul fronte dell'export, è
stata sottolineata l'importanza di creare una rete di centri per
l'export in grado di supportare le imprese regionali in alcuni
mercati esteri chiave e in forte crescita, come quello Americano
e quello Medio Orientale. È stato ribadito il ruolo chiave che la decarbonizzazione avrà
nello sviluppo economico regionale e nazionale, mentre per quel
che riguarda l'innovazione tecnologica (in particolare dell'IA)
le prime ipotesi di accompagnamento delle imprese prevedono la
creazione di un centro di ricerca e sviluppo pre-competitivo di
riferimento nel Nordest, a servizio di aree selezionate di
specializzazione. Infine, in risposta alla crescente richiesta di
manodopera, lo studio ha evidenziato la necessità di intervenire
strutturalmente su upskill, reskill e attrazione di forza lavoro
qualificata in regione, anche attraverso lo sviluppo del sistema
degli ITS. Il Piano adesso seguirà il seguente sviluppo: finalizzazione del
percorso di coinvolgimento e ascolto delle Istituzioni e degli
stakeholder del Friuli Venezia Giulia; affinamento dell'analisi
dei cluster produttivi e delle specializzazioni dei 4 ambiti ex
provinciali del Friuli Venezia Giulia; messa a punto della
versione finale delle linee d'indirizzo per la pianificazione
strategica dello sviluppo industriale in Friuli Venezia Giulia.
Dopodiché, lo studio completo verrà presentato in autunno a Udine
e successivamente ci sarà un roadshow di confronto con le
imprese, che farà tappa a Pordenone e Gorizia.
ARC/GG/al
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