Trieste, 17 mag - Il valore del lavoro che fa grande la
nostra regione non si misura unicamente in termini di successo
imprenditoriale e fatturato, ma anche di responsabilità sociale,
di sostenibilità, di welfare aziendale, di capacità di leggere il
presente per anticipare il futuro. E si misura pure in termini di
sicurezza per coloro che sono chiamati a prestare la loro opera
professionale. In questo, il Friuli Venezia Giulia può dirsi
territorio all'avanguardia, con una civiltà del lavoro
conquistata anche grazie alla sensibilità e alla responsabilità
dei suoi cittadini e di un sistema che mette al centro sempre la
persona.
Sono alcuni dei concetti espressi dall'assessore regionale alle
Autonomie locale, Funzione pubblica, Sicurezza e Immigrazione
che, questa mattina, a Trieste, è intervenuto al convegno
regionale dei Maestri del lavoro, summit che si è tenuto nel
palazzo della Presidenza della Regione. Il tema dell'edizione
2024 è stato "Trieste città del caffè: lavoro e cultura un unico
aroma". Presenti, tra gli altri, il prefetto di Trieste Pietro
Signoriello e il vicesindaco del Comune di Trieste.
Nel portare il saluto del governatore del Friuli Venezia Giulia e
della Giunta tutta, l'assessore ha rimarcato l'importanza della
valorizzazione dell'esperienza, in particolare per le buone
pratiche e per la trasmissione del know-how che, peraltro, vedono
costantemente impegnata la Regione attraverso puntuali politiche
del lavoro.
L'esponente dell'Esecutivo ha posto l'accento sui percorsi di
formazione che, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie e
alla conquista di una nuova maturità culturale che ha interessato
la nostra società in particolare negli ultimi anni, accompagna il
lavoratore dall'inizio del suo percorso fino alla quiescenza, in
una crescita costante, a beneficio non solamente della sua
persona ma di tutta la collettività.
ARC/PT/gg