Trieste, 9 mag - "Nell'era della conoscenza e della
globalizzazione, l'industria triestina può sfruttare per il suo
sviluppo due grandi vantaggi: la presenza di numerosi centri di
ricerca e la favorevole posizione geopolitica, con un porto
oceanico capace di mettere in collegamento il Centro-Est
dell'Europa con il Sud-Est asiatico, vale a dire le due aree che
nel mondo stanno crescendo a ritmi più elevati".
Lo ha sottolineato il presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia Riccardo Illy intervenendo oggi a Trieste, nella sala
convegni della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
(Sissa), all'Assemblea generale dell'Associazione degli
Industriali di Trieste, dedicata al tema "Ricerca e innovazione:
il futuro nell'industria". Al termine dell'Assemblea, la Sissa ha
conferito al presidente di Confindustria Luca Cordero di
Montezemolo il dottorato honoris causa, per la sua costante
attenzione ai temi dell'innovazione.
All'Assemblea erano presenti anche gli assessori regionali alle
Attività Produttive Enrico Bertossi, al Lavoro, Formazione,
Università e Ricerca Roberto Cosolini, all'Organizzazione e
Personale Gianni Pecol Cominotto.
Nel rispondere agli interventi introduttivi dei rappresentanti
degli Enti locali, Illy ha ribadito la "necessità di raggiungere
a Trieste un equilibrio fra i diversi comparti produttivi",
ricordando che il settore industriale, già falcidiato negli anni
passati, pesa oggi solo per il 15-16 per cento dell'occupazione
complessiva.
È grave e preoccupante, secondo Illy, la divergenza che si
registra su questi temi da parte dei rappresentanti degli Enti
locali. "Chi afferma che Trieste non è mai stata una città
industriale - ha detto - non conosce la storia o vuole
mistificarla, poiché alla fine della seconda guerra mondiale
l'industria contava il 45 per cento degli occupati. Sbaglia anche
chi afferma che la deindustrializzazione non è un male perché è
invece il male principale che, se non adeguatamente affrontato,
può portare il sistema italiano alla catastrofe".
"Spiace anche prendere atto - ha aggiunto il presidente Illy -
che i rappresentanti degli Enti locali non abbiamo voluto
sollecitare il Governo a rifinanziare il Fondo Trieste e il Fondo
Gorizia, salvo poi battere cassa alla Regione".
"Proprio perché Trieste ha già affrontato e superato la fase di
riconversione della sua industria ad alto tasso di manodopera -
ha detto ancora il presidente - oggi può guardare con maggiore
serenità al futuro, mantenendo e rafforzando il suo settore
industriale fino ad arrivare al 20 per cento dell'occupazione".
Grazie ai suoi vantaggi, Trieste può infatti attirare industrie
ad alto tasso di conoscenza. "Ma l'atteggiamento ostile - ha
osservato - non favorisce la crescita di queste attività, che
hanno bisogno del supporto della parte pubblica, come
l'Amministrazione regionale ha fatto, sta facendo e farà nel
futuro, nella consapevolezza che dallo sviluppo si generano le
risorse indispensabili per gli interventi nel campo della salute
e della protezione sociale".
Illy ha quindi illustrato i diversi provvedimenti che la Regione
ha assunto, in forma coordinata e all'interno di una visione
strategica dello sviluppo del Friuli Venezia Giulia, a sostegno
dell'industria: lo studio di Monitor Group, la nuova legge sulle
piccole e medie imprese e quella sull'immigrazione, a cui
seguiranno gli aggiornamenti delle norme sull'innovazione e sul
lavoro.
Particolare attenzione è stata poi prestata all'educazione e alla
formazione, ai progetti di ricerca (consistenti risorse regionali
sono state stanziate per i progetti del Free Electron Laser e del
Distretto di biomedicina molecolare), al completamento della rete
dei centri di trasferimento tecnologico, alle infrastrutture di
trasporto e di telecomunicazione, all'energia, alla finanza (la
nuova Friulia Holding), all'efficienza della Pubblica
amministrazione.
"Stiamo affrontando - ha concluso Illy - una fase di grande,
impegnativo e anche doloroso cambiamento. Se sapremo superare
alcune divergenze di opinione, con serenità e con il dialogo, ce
la faremo a superare il momento difficile della nostra economia,
migliorando la qualità della vita dei nostri cittadini".
ARC/Paolo Fragiacomo