Interreg: Regione, garantire futuro del programma dopo il 2027
Udine, 14 mag - Il programma comunitario Interreg è la leva
della cooperazione tra Stati e Regioni di confine in cui i
risultati sono più evidenti e duraturi: è stato così per il
Friuli Venezia Giulia, le cui comunità locali hanno imparato a
cooperare e fare dell'Interreg una fonte privilegiata di
finanziamento per dare vita a nuovi progetti che rispondono ai
bisogni del territorio. Per questo, alla luce dei risultati
ottenuti, l'appello del Friuli Venezia Giulia è di incrementare
la dotazione del programma per consentire il proseguimento di
questo percorso virtuoso che unisce e rafforza la coesione
europea.
È questo, in sintesi, il messaggio che l'assessore regionale alle
Finanze ha portato a Sebenico (Croazia) dove è in corso l'Eusair
Forum, la nona conferenza sulla Strategia europea delle regioni
adriatico - ioniche.
Il Friuli Venezia Giulia partecipa all'Interreg dal periodo
1996-1999 e dal ciclo 2000-2006 ad oggi ha gestito il Programma,
la cui autorità di gestione e relativo segretariato hanno sede a
Trieste. Un impegno che ha finanziato poco meno di 300 progetti e
risorse per circa 470 milioni di euro.
Interreg Italia-Slovenia ha finanziato anche molti progetti del
Gect Go e il fondo piccoli progetti dedicato a progettualità che
concorreranno ad animare la Capitale europea della cultura Nova
Gorica-Gorizia 2025.
Le regioni di confine, al margine dell'Europa, portano il marchio
della storia del vecchio continente: tradizionalmente isolate
dalle capitali, rappresentano il simbolo delle divisioni che
hanno segnato l'Europa e sono state al centro delle lotte
territoriali che per secoli l'hanno dilaniata.
La costruzione europea, come è stato detto, ha rivoluzionato il
contesto in cui tali regioni sono inserite: l'eliminazione delle
frontiere economiche all'interno dell'Unione e la libertà di
circolazione hanno offerto nuove opportunità di cooperazione
oltre i confini nazionali. La politica regionale europea accorda
particolare importanza alla riduzione del cosiddetto "effetto
confine" e dedica una specifica iniziativa comunitaria,
l'Interreg appunto, alla cooperazione fra regioni di frontiera.
Qui, nonostante le differenze culturali, linguistiche,
amministrative o giuridiche, sono stati realizzati progetti
comuni che sono stati volano di sviluppo economico e sociale.
L'assessore ha poi rivolto un ringraziamento a Slawomir Tokarski,
direttore generale per la cooperazione territoriale della
Commissione europea che ha sostenuto la proposta di tenere la
riunione plenaria dei progetti Interreg europei nell'ambito di
Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura. La riunione,
che si svolge annualmente in una città dei Paesi membri, si
svolgerà il 27 e 28 marzo 2025 a Gorizia con oltre trecento
funzionari da tutta Europa chiamati a condividere le linee
operative di uno dei principali programmi di sviluppo
territoriale transfrontalieri promossi dall'Unione europea.
ARC/SSA/gg
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