Concessioni balneari: Regione, sistema Fvg si muove in modo compatto
Trieste, 16 mag - Il Friuli Venezia Giulia, in piena
collaborazione con i Comuni della fascia costiera, ha istituito
un tavolo tecnico che sta elaborando le linee guida per
elaborare, in modo condiviso, il percorso necessario per istruire
al meglio le future procedure di evidenza pubblica riguardanti le
concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative. A breve
queste indicazioni saranno trasmesse a tutte le amministrazioni
interessate da questa annosa tematica.
Esercitando pienamente la propria autonomia, la Regione ha deciso
di affrontare questo argomento con senso di responsabilità verso
cittadini e imprenditori e facendo sistema con gli enti locali,
nella consapevolezza che la libera concorrenza è un valore di una
società liberale da salvaguardare per lo sviluppo del territorio.
È anche vero però che i concessionari esistono - spesso si tratta
di intere famiglie che vivono grazie all'utilizzo del bene
pubblico - e non devono essere ignorati.
Questa, in sintesi, la riflessione formulata dall'assessore
regionale al Demanio durante la seduta del tavolo
tecnico-politico sul demanio marittimo riunitosi oggi a Roma.
L'esponente della Giunta ha spiegato inoltre che a dicembre
l'Amministrazione regionale ha approvato in Stabilità la proroga
delle concessioni fino alla fine del 2024 per tutti gli enti del
Friuli Venezia Giulia che devono predisporre i bandi riguardanti
pezzi di costa seriamente danneggiati dalle ondate di maltempo.
Con la stagione ormai alle porte, i Comuni infatti stanno ancora
operando per ripristinare le spiagge colpite.
Oltre alla possibilità delle proroghe, con questa norma la
Regione ha sancito il diritto di prelazione per i vecchi
concessionari. A bando terminato - se questi ultimi non
risultassero vincitori - potranno esercitare il diritto di
prelazione, con l'obbligo però di equipararsi alla migliore
offerta presentata.
Per l'assessore un altro aspetto da tenere in grande
considerazione è la responsabilità sociale che deve avere chi è
chiamato a gestire un bene pubblico. Per la Regione nelle
evidenze pubbliche dovranno essere previste zone di spiaggia
libera dotate di tutte le attrezzature a disposizione di quei
cittadini che non hanno la possibilità di acquistare i servizi a
pagamento.
Nel corso della riunione l'esponente dell'Esecutivo regionale ha
anche avanzato l'ipotesi che le Regioni italiane chiedano al
Governo, a fronte di un quadro ancora particolarmente confuso,
l'approvazione di una norma che possa stabilire un periodo
transitorio di cinque anni per rasserenare privati e
amministratori pubblici e per assicurare quel lasso temporale
necessario per emanare una legge in grado di dare una risposta
definitiva all'intera tematica.
ARC/RT/gg
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