Sicurezza: Roberti, a Polizia locale serve nuova legge nazionale
"Lo status del corpo va adeguato alle attuali esigenze"
Camposampiero (Pd), 19 ott - "Per quanto riguarda la polizia
locale la sfida a livello italiano è legata alla definizione di
una normativa quadro nazionale che adegui ai tempi lo status di
questo corpo.
Lo ha affermato l'assessore a Enti locali e Sicurezza del Friuli
Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, intervenendo a Camposampiero
(Padova) agli Stati generali delle Polizie locali del Nordest.
"Parallelamente, a livello regionale, l'obiettivo - ha aggiunto -
è assicurare uniformità di dotazioni e formazione a tutti gli
operatori in maniera da garantire la sicurezza dei cittadini e
degli agenti".
L'evento di Camposampiero ha permesso un confronto a tutto tondo
sulle diverse situazioni nelle quali operano gli agenti,
sull'utilizzo degli strumenti più moderni per l'accesso alle
banche dati, il rapporto con i social network e i fenomeni in
forte crescita, come quello del falso documentale per i veicoli,
ma anche le tipicità dei territori di confine, l'immigrazione e
un ragionamento complesso sulla riforma della legge 65/1986 da
tempo auspicata dagli operatori della Polizia locale.
Un tema, quest'ultimo, condiviso da Roberti il quale, a margine
dell'incontro, ha spiegato che "l'ultima legge quadro di riforma
della polizia locale ha oltre trent'anni, durante i quali la
società è profondamente cambiata. Di conseguenza tale norma non
dà più risposte adeguate né agli agenti né ai cittadini".
"La grande forza della polizia locale, ovvero il radicamento sul
territorio, ha portato anche al frazionamento - ha spiegato
l'assessore - e alla creazione di disparità nella preparazione e
nella dotazione dei singoli corpi. Gli strumenti normativi
attualmente a disposizione dei Comuni sono inadeguati, auspico
quindi la formazione di un fronte comune e trasversale che porti
proposte concrete su questo tema al Parlamento".
"Dobbiamo ricordare - ha proseguito Roberti - che oggi gli
operatori sono chiamati a rispondere alle esigenze del territorio
ma, nonostante il conclamato senso del dovere, non è corretto
chiedere loro di svolgere gli stessi compiti di altre Forze
dell'Ordine ma con dotazioni, formazione e remunerazioni diversi".
Ricordando la propria esperienza di vicesindaco del Comune di
Trieste con delega proprio alla Polizia locale, Roberti ha
evidenziato che "le attuali diversità nella formazione e nelle
dotazioni degli agenti tra i Comuni del Friuli Venezia Giulia
devono essere superate perché espongono gli uomini e le donne che
vestono la divisa a rischi evitabili. Proprio per questo la
Regione sta lavorando, attraverso la Scuola di formazione
regionale, per aumentare il livello di preparazione degli agenti
e renderlo omogeneo in tutto il territorio".
L'assessore ha quindi confermato che "a breve verrà definito un
regolamento che identificherà gli strumenti di autodifesa che,
dopo un'adeguata formazione, saranno adottati da tutti i comandi
del Friuli Venezia Giulia".
All'evento hanno partecipato, oltre a numerosi comandanti della
Polizia locale di tutto il Nordest, anche amministratori locali e
regionali, tra i quali il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il
quale ha evidenziato la necessità di fare rete tra istituzioni
per contrastare la criminalità, e i deputati Alberto Stefani e
Gianni Tonelli che hanno confermato la necessità di varare una
nuova normativa in materia di Polizia locale.
ARC/MA/fc
Stati Generali delle Polizie Locali del Nordest a Camposanpiero (PD)
L’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, agli Stati generali delle polizie locali del Nordest, svoltisi a Camposampiero (Padova).
Foto Arc
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.