Porti: protocolli legalità lavori pubblici a Trieste e Monfalcone
Per la prevenzione e repressione della corruzione
e dei tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti
Trieste, 5 lug - Rafforzare le misure di prevenzione e
contrasto ai tentativi di infiltrazione criminale e mafiosa nel
settore degli affidamenti pubblici di contratti di appalti e di
concessioni relativamente a lavori, servizi e forniture nei porti
di Trieste e Monfalcone e nel Porto Vecchio del capoluogo
giuliano.
Promuovere il rispetto delle discipline sull'antimafia, in
materia di anticorruzione, sulla regolarità contributiva, sulla
sicurezza nei cantieri e sulla tutela del lavoro in tutte le sue
forme.
Migliorare l'interscambio informativo, anche attraverso
l'interconnessione di banche dati e sistemi di videosorveglianza
esistenti, tra le Pubbliche Amministrazioni interessate per
assicurare una maggiore efficacia delle azioni di vigilanza,
controllo e monitoraggio.
Sono questi gli obiettivi di due Intese per la legalità,
sottoscritte oggi a Trieste alla presenza del vicepremier e
ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Due documenti che
sostanzialmente presentano gli stessi contenuti, di cui uno
riguarda appalti e concessioni di lavori pubblici relativamente
agli interventi infrastrutturali nell'ambito del Porto di Trieste
e di quello di Monfalcone, sottoscritto da Regione Friuli Venezia
Giulia, Prefettura di Trieste e Autorità di sistema portuale del
mare Adriatico orientale.
L'altro entra nello specifico delle procedure per il recupero del
comprensorio del Porto Vecchio, sempre a Trieste, finalizzate
alla realizzazione di infrastrutture ricettive, museali e
residenziali. Un'area dove, tra l'altro, si svolgerà fra un anno
esatto l'Euro Science Open Forum, evento focalizzato su scienza,
tecnologia, società e politica, per cui sono previsti rilevanti
investimenti. Ad affiancare nella firma di questo seconda intesa
la Regione e la Prefettura è stato il Comune di Trieste, a cui è
stata trasferita la proprietà del Porto Vecchio.
Firmatari il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano
Fedriga, il commissario di Governo di Trieste, Valerio Valenti,
il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare
Adriatico orientale, Zeno D'Agostino, e il sindaco del capoluogo
regionale, Roberto Dipiazza.
La premessa alla base delle due intese è che la tendenza della
criminalità organizzata ad affermare la propria presenza nei
territori del Triveneto, comprovata anche da recenti inchieste
giudiziarie, richiede l'innalzamento della soglia di attenzione
da parte di tutte le istituzioni, con l'adozione di iniziative ed
interventi preventivi, preordinati ad impedire eventuali
infiltrazioni nell'economia legale, con il settore dei contratti
pubblici tra le aree più esposte.
Da qui la volontà delle parti firmatarie di assicurare la
realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità ed
alla trasparenza nell'economia, esercitando i poteri di
monitoraggio e vigilanza loro attribuiti e coinvolgendo in questo
operatori economici ed esecutori dei lavori.
Sotto il profilo operativo, viene costituita una Cabina di regia
tra i soggetti coinvolti; saranno condivise le strategie
operative in un quadro di semplificazione delle procedure;
vengono individuate forme di collaborazione tra sistemi
informatici. Per tutto questo la Regione Friuli Venezia Giulia
metterà a disposizione personale specializzato.
Per quanto riguarda le azioni previste, se la Prefettura si
impegna ad indicare un interlocutore unico, Comune e Autorità
portuale, per quanto di competenza, qualora operino quale
stazione appaltante si impegnano ad acquisire le informazioni
antimafia per appalti e concessioni a partire dai 400mila euro e
per subcontratti per importi dai 20mila euro.
Sarà costituita una banca dati delle imprese aggiudicatarie di
contratti di appalto e concessione lavori e sarà garantita la
tracciabilità dei flussi finanziari. E' previsto che le stazioni
appaltanti possano avvalersi della clausola risolutiva nella
eventualità che ex post sia emanata una informazione antimafia
interdittiva.
Non manca la previsione di una stretta sulla legalità nei
cantieri, per prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa,
monitorando e registrando tutti gli accessi.
ARC/PPD/fc
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