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09.02.2024 19:58

Cultura: Anzil, libro Slepoj racconta la bellezza del confine

Codroipo, 9 feb - "Abbiamo presentato un libro dedicato alle suggestioni di una Cortina inconscia e piena di fascino in una parte di Villa Manin che guarda a sud fino al mare e a nord fino alle montagne ora innevate: ci sentiamo in armonia con le immagini di quest'opera a due mani che ritrae la conca ampezzana immersa nella coltre bianca, in una visione allargata, poliedrica, policentrica e polifonica, quella che vogliamo per la cultura della nostra regione".
Sono le parole del vicegovernatore con delega alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, intervenuto nel pomeriggio di oggi a Villa Manin di Passariano (Codroipo) alla presentazione del libro della psicoterapeuta Vera Slepoj, "L'inconscio di Cortina", (Minerva edizioni), con fotografie di Lorenzo Capellini. Moderato da Paolo Possamai, direttore editoriale di Nord Est Multimedia, l'evento ha visto una folta partecipazione di pubblico e la presenza di numerosi amministratori comunali del territorio.
"Da questo libro emerge con chiarezza l'amore per il territorio, una "componente" fondamentale, imprescindibile, che porta anche un amministratore pubblico a svolgere al meglio il proprio servizio a favore delle collettività - ha fatto notare Anzil -. Quello di Vera è una narrazione di confine, tra conscio e all'inconscio, tra il tenero e il duro, tra il passato, il futuro, tra i colori che cambiano. E così anche il Friuli Venezia Giulia è una regione di confine e non può che avere una visione di cultura di frontiera: una visione, peraltro, oltremodo attuale poiché viviamo in un'epoca in cui non tutti i confini sono occasione di amicizia e di pace, e nuova opportunità".
Attorno al concetto di confine, Anzil ha osservato come si tratti di "una parola di quelle che ha cambiato significato: un tempo era la fine di qualcosa, un muro, un ostacolo, con un'accezione quasi sempre negativa. Ora può voler dire nuova opportunità: così è stato per esempio per Gorizia e Nova Gorizia che, proprio grazie al confine un tempo le divideva, oggi sono Capitale europea della cultura, testimoni di amicizia. Per anni il Friuli Venezia Giulia è stato per l'Italia solo il presidio armato del confine orientale. Ora invece, senza spostarci - e anche questo è singolare - siamo un cuore pulsante al centro dell'Europa, affacciati al mare, quindi al mondo".
"Uno spazio particolare e unico anche quello di Villa Marin - ha osservato l'esponente dell'Esecutivo -. È un luogo non luogo, una reggia, dimora del doge, in un luogo che non c'è: la forza di uno spazio che è magico, ancora una volta al confine tra la realtà e la fantasia, che ci permette anche di evadere nel fantastico mondo dell'impossibile. È quello che abbiamo cercato di fare anche questa sera, camminando tra gli spazi della villa, che ospita tre mostre e che oggi ci ha rivelato in tutto il loro splendore gli affreschi restaurati del salone centrale: una bellezza che ci regala la speranza di sognare per realizzare i nostri sogni". ARC/PT/pph