Maltempo: sopralluogo per recupero area archeologica Ovaro
Trieste, 11 maggio - Dopo l'asportazione dei detriti
alluvionali, il restauro preliminare e i lavori di messa in
sicurezza compiuti dalla Soprintendenza, la Regione, attraverso
la Protezione civile, è pronta sostenere il recupero completo
dell'area archeologica e della vasca battesimale della Chiesa di
San Martino a Ovaro.
Questo il concetto espresso oggi dall'Amministrazione Fvg,
rappresentata dal vicegovernatore con delega alla Protezione
civile, a margine del sopralluogo compiuto nell'area archeologica
della Chiesa di San Martino di Ovaro, rimasta colpita dagli
eccezionali eventi metereologici dell'ottobre dello scorso anno
che causarono l'esondazione del torrente Degano.
Allo stato attuale il sito necessita di ulteriori interventi, tra
cui il consolidamento e il restauro delle murature antiche. Da
qui l'impegno della Regione per un progetto che realizzi il
ripristino del bene archeologico al suo stato originario prima
dell'alluvione.
Nel dettaglio, si tratta di un rilevante complesso architettonico
paleocristiano (chiesa e battistero) del V secolo d.C. e i resti
di altre evidenze archeologiche di età tardo antica (IV-V sec.
d.C.) ed altomedievale (V-VIII sec. d.C.).
Come sottolineato dalla Regione, lavorando con spirito di piena
collaborazione con la Soprintendenza si tratta di tradurre in
atti concreti il recupero di un bene che ha un significativo
valore storico, in quanto importante memoria di quelle che sono
le radici religiose e culturali del territorio carnico.
Le risorse che verranno utilizzate sono quelle provenienti dalle
donazioni raccolte dalla Protezione civile regionale per i danni
causati dal fortunale dell'ottobre dello scorso anno. A tal fine
verrà siglata da Regione e Soprintendenza Archeologia, Belle arti
e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia una convenzione ad hoc dopo
che la Giunta regionale avrà deliberato per definire nel
dettaglio l'utilizzo di queste specifiche risorse destinate
all'emergenza maltempo.
ARC/GG/fc
Il sopralluogo nella chiesa di San Martino
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