Udine, 30 apr - Il tema della sicurezza è centrale per la
Regione Fvg, consapevole che ci sia urgente necessità di
consolidare un'alleanza tra tutti i soggetti pubblici, che
coinvolga anche il sistema dell'impresa, per ottenere un
cambiamento.
Lo ha ribadito l'Amministrazione regionale nel corso del convegno
"Sicuramente in ... casa, strada, lavoro", organizzato
nell'auditorium Comelli a Udine in occasione della Giornata
mondiale della Salute e Sicurezza sul lavoro del 28 aprile da
Gesteco, società del Gruppo Luci, con il patrocinio del ministero
della Salute.
Alla presenza di un centinaio di studenti delle scuole superiori
e di altrettanti Responsabili del servizio di prevenzione e
protezione (Rspp) nel corso del convegno, introdotto
dall'assessore regionale al Lavoro e Formazione e concluso dal
vicepresidente della Regione con delega alla Salute e Politiche
sociali, sono intervenuti numerosi rappresentanti del mondo
dell'impresa, dirigenti scolastici, il questore, il prefetto e il
sindaco di Udine, i vertici regionali di Inail, Ufficio
Scolastico, Dipartimento di Prevenzione dell'AsuiUd.
Per il vicepresidente, che ha ringraziato il gruppo Luci per aver
dato una testimonianza concreta della cultura d'azienda con forte
impronta sociale, la prevenzione e la protezione sono temi
essenziali nella società odierna, ma fanno ancora difficoltà a
passare nel dibattito generale come fondamentali: nel 2017 in Fvg
ci sono stati 8mila morti per incidenti domestici, dati che
spesso non sono conosciuti e valutati per il loro impatto.
La sfida strutturale che ha indicato il vicepresidente nel
settore di sua competenza è quella di passare dal paradigma per
cui si affrontano i temi della sanità a quello in cui ci si
occupa di salute: modificare, insomma, modelli organizzativi
tarati su un'idea di società ormai passata e iniziare a dare
risposte sulla base di un'aspettativa di vita allungata.
Nel sistema pubblico sanitario non c'è, ha rilevato la Regione,
un reale problema di taglio della spesa ma occorre redistribuire
le risorse e buona parte di esse devono essere indirizzate alla
prevenzione.
Da parte dell'assessore al Lavoro è stata ripresa la necessità
dell'impegno in una filiera di responsabilità collettiva che
coinvolga la politica assieme a tutti i soggetti di un territorio.
Nonostante il 2018 sia stato un anno orribile per il numero di
morti sul lavoro in Friuli Venezia Giulia e il 2019, al netto di
qualche timido segnale di miglioramento, non faccia prevedere
margini di cambio di rotta radicali, l'amministrazione regionale
in undici mesi di attività ha dato segnali importanti e ha posto
le basi per il cambiamento: è stata modificata la legge regionale
sull'istruzione all'interno della quale è stato inserito per la
prima volta un articolo sulla formazione in sicurezza sui luoghi
di lavoro e sono stati destinati nel Piano dell'offerta formativa
moduli specifici. Un risultato, questo, che discende - ha
ricordato l'assessore - dal protocollo firmato tra Regione e una
quarantina di soggetti del territorio rispetto a tutti i temi
connessi alla sicurezza sul lavoro, piattaforma su cui ogni ente
può continuare ora a lavorare per il suo settore di competenza
per accrescere cultura e attenzione.
ARC/EP/ppd