Roma, 21 feb - Aggiornamento professionale integrato delle
forze di Polizia dello Stato e quella locale, promozione di Patti
per la sicurezza tra enti locali e autorità provinciali. Ed
ancora potenziamento della rete per lo scambio dei dati tra
Questure, Comandi provinciali dei Carabinieri, Guardia di finanza
e Polizie locali ed, infine, interconnessione tra le sale
operative delle forze dell'ordine.
Sono questi i principali elementi sui quali si basa l'Accordo per
la promozione della sicurezza integrata firmato quest'oggi a Roma
tra la Regione e il ministro degli Interni, alla presenza del
Prefetto di Trieste. Il documento è il primo del suo genere
siglato tra Viminale e Regioni a seguito delle direttive
specifiche emanate dal ministero con il decreto sulla sicurezza
urbana.
Per il Viminale il Patto rappresenta una scelta strategica in
quanto costituisce il modo migliore per garantire la sicurezza
del territorio, rafforzando la collaborazione con chi opera
localmente nell'ottica di garantire, attraverso una vera e
propria alleanza, la massima sicurezza dei cittadini. La Regione,
dal canto suo, ha evidenziato come l'accordo costituisca la
risposta istituzionale alle istanze di sicurezza che vengono dal
territorio e che si fonda sulla necessità di far interagire le
informazioni e le risorse presenti in Friuli Venezia Giulia a
partire dalle forze dell'ordine, coinvolgendo anche gli enti
locali. Inoltre la particolarità di questo documento è
l'allargamento dell'operatività alla Protezione civile regionale
nonché al Corpo forestale regionale.
Per quanto riguarda la formazione professionale integrata, il
documento sottoscritto al Viminale prevede l'approfondimento
delle tematiche in quei settori in cui il personale delle forze
di Polizia dello Stato e quelle locali operano congiuntamente. Ne
sono un esempio la polizia di prossimità, il controllo del
territorio ai fini della tutela della sicurezza urbana,
l'utilizzo della videosorveglianza, l'attenzione a nuove forme
criminali e delittuose che destano allarme sociale in Friuli
Venezia Giulia, la comunicazione e diffusione della cultura della
legalità, la disciplina dell'immigrazione, la sicurezza nel
lavoro e nei cantieri edili.
Per favorire la più ampia partecipazione degli operatori, gli
eventi formativi potranno svolgersi su base locale o regionale
utilizzando, oltre alle strutture comunali, delle Unioni
Territoriali intercomunali e regionali, anche la scuola Allievi
agenti della Polizia di Stato di Trieste ed eventuali altri sedi
delle forze di Polizia presenti in Friuli Venezia Giulia. La
formazione potrà essere estesa anche al personale del Corpo
forestale regionale nonché a quello della Direzione centrale
della Protezione civile.
Il protocollo prevede poi la promozione dei Patti per
l'attuazione della sicurezza urbana, mirati a favorire azioni
condivise nell'ambito dei progetti elaborati congiuntamente dagli
enti locali e dalle autorità provinciali della pubblica
sicurezza. L'obiettivo è quello di prevenire e reprimere la
diffusione di fenomeni illeciti e di devianza sociale nonché la
promozione della legalità. Alcuni degli ambiti dei Patti sono, ad
esempio, l'implementazione dei controlli coordinati e congiunti
del territorio tra le forze di Polizia locale e quelle dello
Stato in determinate zone ed orari, lo sviluppo di azioni per la
rassicurazione della comunità e rivolte specialmente alle fasce
più deboli della popolazione. A ciò si aggiungono poi gli
interventi per la riqualificazione dello spazio urbano e del
degrado ambientale, quelli volti all'educazione alla legalità e
al contrasto del bullismo e vandalismo, con il coinvolgimento
delle istituzioni scolastiche. Grazie alla collaborazione delle
associazioni di volontariato, i patti potranno anche riguardare
progetti per il contrasto e la prevenzione della violenza sulle
donne e domestica.
Il documento siglato oggi a Roma favorisce poi l'intensificazione
dello scambio di informazioni tra le forze di Polizia dello Stato
e quelle locali, per orientare in modo più efficace le forme di
intervento. I dati in oggetto riguarderanno le statistiche
sull'andamento della criminalità, le situazioni di disordine
urbano e inciviltà. In base poi a specifiche esigenze, sentito il
dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero, potranno
essere elaborate anche altre forme integrate di scambio dei dati.
Infine il protocollo consente di verificare se, in via
sperimentale, vi siano le condizioni per realizzare il
collegamento al Ced Interforze delle polizie locali che operano
nei cinque Comuni maggiori della Regione mediante la
predisposizione dei necessari disciplinari operativi. Inoltre
verrà sviluppata la progettualità per consentire un collegamento
tra la Sala operativa della Protezione civile regionale di
Palmanova, attivabile dal Prefetto esclusivamente in caso di
emergenze e calamità secondo procedure concordate dal gruppo
paritetico di lavoro.
ARC/AL/ep
La presentazione dell’Accordo per la promozione della sicurezza integrata firmato quest’oggi a Roma tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il ministro degli Interni.