Ambiente: Scoccimarro, interventi di phytocapping a Cave del Predil
Tecnica green per isolare e bonificare siti inquinati da tallio
Trieste, 16 giu - La Regione finanzierà la realizzazione di uno
studio dell'Università di Udine sulla bonifica dei terreni
inquinati di Cave del Predil con la tecnica del phytocapping, che
prevede la posa di piante in grado di isolare e assorbire gli
agenti chimici presenti nel sottosuolo.
L'iniziativa, finanziata con 60mila euro (28.250 euro nel 2019 e
31.750 euro nel 2020), sarà attuata nel ex sito estrattivo della
miniera di Raibl a Cave del Predil e si inserisce nell'ampia
azione di bonifica dell'area avviata dalla Regione, per la quale
sono stati stanziati complessivamente 19 milioni di euro.
Secondo l'assessore all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio
Scoccimarro, il provvedimento approvato dall'Esecutivo "è
coerente con la strategia Europa 2020, nell'ambito della quale la
Regione intende perseguire una crescita intelligente, attraverso
una strategia che ne valorizzi lo sviluppo sostenibile e la green
economy".
Le rilevazioni effettuate a maggio 2018 nelle acque sotterranee
sottostanti l'area dei bacini di sedimentazione della miniera
hanno infatti evidenziato concentrazioni di tallio, metallo
pesante e altamente tossico, e di piombo derivanti dall'attività
estrattiva.
Prima della sua chiusura, la miniera di Raibl generava circa
150mila tonnellate all'anno di rifiuti derivanti dalle
lavorazioni dei minerali estratti (costituite per lo più da
sabbia e limo) che a partire dai primi Anni Settanta venivano
immesse nei bacini di decantazione a circa 2,4 chilometri a valle
del Lago del Predil, nella stretta valle del Torrente Rio del
Lago, di cui interessano parzialmente l'alveo sulla sponda
sinistra, mentre in precedenza venivano scaricate direttamente
nel torrente.
In merito, l'assessore ha spiegato che "il phytocapping è una
tecnologia alternativa al ricorso all'argilla e ai materiali
geosintetici che consente di isolare gli agenti inquinanti
tramite la posa di vegetazione. Gli alberi e le piante utilizzate
riducono l'infiltrazione delle acque meteoriche, consolidano il
terreno e lo proteggono dall'erosione".
Nell'area sono già stati realizzati degli interventi, tra cui la
copertura dei bacini 3 e 4 ed è stata approvata l'attuazione di
azioni di miglioramento della regimazione delle acque provenienti
dai canali che scendono verso i bacini dal Monte Re. Inoltre, nel
2017 è stata completata la realizzazione lungo il Rio del Lago di
un argine di contenimento delle scorie nei bacini che ne
impedisce la dispersione nel fiume.
Scoccimarro ha quindi evidenziato che "nella zona della miniera a
cielo aperto sopra il canalone Andrea è però necessario attuare
azioni di prevenzione per evitare il dilavamento dei sedimenti
contenenti tallio verso il Rio del Lago ed è proprio in tale
contesto che le tecniche di phytocapping si rivelano
particolarmente utili".
ARC/MA/fc
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.