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11.09.2015 12:11

SALUTE: VERSO ACCREDITAMENTO AL SSR PER TERME DI MONFALCONE E LIGNANO

Udine, 11 set 2015 - Le Terme Romane di Monfalcone (GO) e le terme di Lignano (UD), che attualmente svolgono la loro attività solo in regime privatistico sulla base di specifica autorizzazione delle competenti Aziende per l'Assistenza Sanitaria (AAS), potranno ottenere l'accreditamento istituzionale per poter fornire alcune prestazioni con oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR).

Lo stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell'assessore alla Salute Maria Telesca.

Attualmente, in regione, sono già accreditate le terme di Arta (UD), gestite dalla Casa di Cura Città di Udine, e quelle di Grado (GO), gestite dalla Società GIT. Complessivamente erogano prestazioni termali a carico del SSR (in prevalenza fanghi, inalazioni aerosol, bagni per malattie artroreumatiche) per circa 700.000,00 euro l'anno (699.000,00 euro l'ultimo dato disponibile, relativo al 2013).

Tuttavia le due strutture non sono l'unico punto di riferimento di chi necessita di cure termali ed è molto accentuato il fenomeno della cosiddetta fuga extraregionale. Sempre nel 2013, infatti, diversi cittadini del Friuli Venezia Giulia si sono rivolti a stabilimenti accreditati di altre regioni, specie il Veneto, che hanno fornito prestazioni, sempre a carico del SSR del Friuli Venezia Giulia, per 2.659.000,00 euro.

Ad attrarre sono soprattutto i vicini stabilimenti veneti di Bibione (1.267.000,00 euro di prestazioni) e della zona Abano-Montegrotto (622.000,00 euro). Come rileva l'assessore Telesca, "ciò significa che in Friuli Venezia Giulia c'è una domanda superiore all'attuale offerta, tale da consentirci di determinare un fabbisogno aggiuntivo di prestazioni termali a carico nel nostro SSR".

E dunque, "poiché le prestazioni termali extraregionali richieste da residenti del Friuli Venezia Giulia coincidono in larga parte non solo con quelle che erogano già in convenzione i due stabilimenti di Grado e Arta ma anche con quelle offerte, al momento solo privatamente, da Monfalcone e Lignano, abbiamo stabilito, con questa delibera, di consentire che anche queste ultime strutture facciano domanda di accreditamento, qualora - come immaginiamo - interessate".

Tutto ciò non significa che automaticamente si interrompa il flusso verso altre regioni. "Di sicuro c'è un elemento di fidelizzazione che le terme del Veneto hanno con i nostri concittadini che non ci consentirà recuperi consistenti e veloci, in ogni caso abbiamo stimato di poter recuperare, in una prima fase, il 15 per cento dell'importo della fuga dalla regione. Si tratterebbe di circa 300.000,00 euro, che saranno destinati a coprire gli oneri derivanti dalla stipula degli accordi contrattuali, conseguenti all'eventuale concessione dei nuovi accreditamenti".

ARC/PPD