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29.04.2016 16:38

INTERNET DAY: "CYBERBULLISMO", LA VIOLENZA ONLINE SPIEGATA AI GIOVANI

Gorizia, 29 aprile - L'aggressività che si manifesta su internet è uno dei fenomeni di violenza più preoccupanti e seri, tanto da indurre talvolta addirittura al suicidio. È il monito lanciato da più relatori durante l'odierno convegno sul cyberbullismo, organizzato a Gorizia dall'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) del FVG e dall'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (ISIG) in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Consiglio d'Europa e il movimento No Hate nell'ambito dell' internet day fvg / id fvg.

La platea era composta soprattutto da insegnanti e da studenti. Proprio i giovani, infatti, sono i soggetti più esposti alla violenza che si sviluppa attraverso le applicazioni di messaggistica istantanea o i social network  nella forma di minacce, denigrazioni e altre forme simili di aggressività non fisica, ma altrettanto pericolosa.

Sono dunque nate anche numerose forme di contrasto a questi fenomeni, tanto da stimolare l'Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia a sviluppare la ricerca Raccolta di buone pratiche contro il cyberbullismo. Si tratta, come ha spiegato la responsabile del Progetto Ketty Segatti, di una mappatura di tutte le iniziative presenti sul territorio regionale che tendono a combattere gli abusi su internet. La ricerca sarà svolta da IRES FVG e da ISIG e i primi risultati saranno pubblicati a ottobre.

L'indagine promossa a livello regionale segue gli sforzi improntati già da diversi anni dal Consiglio d'Europa. Come ha spiegato il coordinatore del Programma No Hate Speech Movement Menno Ettema, intervenuto in videoconferenza da Strasburgo, l'organismo europeo segue attentamente i preoccupanti fenomeni che rendono internet uno strumento pericoloso. Ettema ha posto l'accento su una questione che per sua stessa ammissione è stata per troppo tempo trascurata: oggi i diritti dell'uomo sono lesi anche, o soprattutto, on line.

La Rete ha dunque bisogno di essere monitorata, ha spiegato la vicequestore aggiunto del Compartimento Polizia postale e delle Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia Alessandra Belardini. L'esperta di soprusi telematici ha ricordato ai giovani che ogni informazione condivisa, anche se all'apparenza solo tra amici, può subito diventare oggetto di abusi da parte di malintenzionati.

La presidente dell'Associazione di promozione integrata per i cittadini in Europa Alessandra Coppola ha aggiunto che oltre ai minorenni sono i disabili a essere particolarmente esposti ai pericoli della violenza su internet. La fragilità personale, infatti, è un incentivo per i violenti che agiscono su internet. Inoltre, come ha osservato Marco Grollo (Associazione Media, Educazione, Comunità FVG), se di fronte al bullismo classico c'è spesso una pronta reazione di insegnanti e familiari, il cyberbullismo germoglia indisturbato. I genitori, infatti, sono presenti su Facebook, ma ignorano l'esistenza di altri social network, come ad esempio Snapchat, ben più frequentati dai giovani.

Infine, come ha ammonito Cristina Mancigotti, non sono da sottovalutare i discorsi di incitamento all'odio. Su internet spesso non trovano filtri e raggiungono un vasto pubblico. Messaggi di odio razziale o xenofobo penetrano tra gli utenti e diventano, in maniera preoccupante, parte integrante del discorso politico corrente.

ARC/PV/ppd