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09.04.2015 11:17

AMBIENTE: ARPA, VERSO UN SISTEMA NAZIONALE A RETE

Trieste, 09 apr - Sistema nazionale di protezione ambientale e prospettive di riforma è il tema del seminario che si svolto nella sede dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) del Friuli Venezia Giulia a Palmanova (UD), nell'ambito di un ciclo di aggiornamento per i dipendenti dell'Agenzia, chiamati a operare in un settore che sta subendo rapidi mutamenti dal punto di vista legislativo e istituzionale.

Ad approfondire il tema del seminario è stato Bernardo De Bernardinis, presidente dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), presente il direttore dell'ARPA del FVG Luca Marchesi. Come è stato rilevato nel corso dell'incontro, l'ARPA deve essere una struttura all'avanguardia, che opera su scala regionale, ma con forti legami con tutte le altre strutture nazionali che si occupano di ambiente.

La soluzione di problemi complessi, come sono quelli ambientali, passa infatti attraverso la capacità di fare rete, amplificando così le singole conoscenze e competenze. A livello nazionale il primo interlocutore è proprio l'ISPRA, Istituto vigilato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che svolge attività di ricerca, sperimentazione e monitoraggio, fungendo da aggregatore delle singole Agenzie regionali per l'Ambiente.

L'Istituto, come ha ricordato il relatore, ha 1.350 dipendenti distribuiti in 12 sedi e svolge numerosi compiti, oggi ancora poco noti; attualmente ISPRA è affiancato dalle Agenzie per la Protezione dell'Ambiente regionali o provinciali. Per De Bernardinis nella prospettiva della riforma, già approvata dalla Camera e ora al vaglio del Senato, verrà invece a costituirsi un vero e proprio sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, composto da ISPRA e da tutte le Agenzie regionali, che opereranno in modo coordinato tra loro, valorizzando le eccellenze locali e fungendo da autorevole interlocutore tecnico nelle relazioni internazionali.

Il compito principale sarà quello di uniformare gli standard delle singole Agenzie, garantendo quindi metodi di rilevamento e informazioni univoche su scala nazionale; tra gli altri obiettivi anche quello di potenziare le reti di monitoraggio esistenti.

Nel corso dell'incontro sono stati illustrati anche i recenti sviluppi dell'iter legislativo di istituzione del Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito (SMND), che ha come soggetti attuatori il Dipartimento della Protezione civile e le Regioni tramite i loro osservatori meteorologici.

ARC/Com/PF